ROMA – La Ferrari c’è, quest’anno più che mai rispetto alle ultime stagioni. Anche quando la rossa aveva sfiorato il titolo iridato nel 2010 e nel 2012 con Fernando Alonso, non aveva mai dato l’impressione di superiorità che sta dando quest’anno. E se avesse avuto un pizzico di fortuna in più, forse il divario di Sebastian Vettel su Lewis Hamilton sarebbe ancora più ampio. La vittoria di ieri a Silverstone, ormai casa della Mercedes che da sei anni vinceva incontrastatamente, è stata voluta, forte, emblematica. Un duro colpo inferto alla casa tedesca che ha sentito la botta e ha iniziato a parlare di incompetenza e complotti. Una reazione, quella delle frecce d’argento, di chi sa che in questo momento la Ferrari può davvero strapparle il titolo.
La vittoria passa da Maranello
Dopo Germania e Ungheria, i due prossimi Gp, arriveranno Belgio e Italia. i primi due circuiti sono favorevoli alla rossa, gli altri due di gran lunga alla Mercedes. Bisognerà adesso lavorare senza sosta a Maranello per sviluppare al meglio la vettura e continuare a stare al passo con la scuderia che da quattro anni domina il campionato. Lo scorso anno la Ferrari era mancata proprio nello sviluppo durante la seconda parte di stagione che, complice errori e guasti, aveva fatto sfuggire il titolo dalle mani di Vettel. Un errore che Maurizio Arrivabene ed il team non voglio più compiere.
Raikkonen e le Red Bull, Seb punta sugli alleati
Quattro vittorie per Ferrari, tre a testa per Mercedes e Red Bull. Gli austriaci possono essere gli arbitri di questo mondiale e togliere punti preziosi sia a Seb che Lewis. In soccorso di Vettel però può arrivare uno straripante Kimi Raikkonen che ieri è sembrato quello dei vecchi tempi. Se riuscisse a tener dietro Hamilton in qualche occasione, risulterebbe fondamentale per la vittoria finale