MILANO – Sulla ruota di Montecarlo non esce il rosso, bensì l’argento. E la sensazione è che anche domani difficilmente vedremo le gerarchie ribaltate. A dominare il sabato del Principato sono le Mercedes e soprattutto un Lewis Hamilton tornato imprendibile. Al termine della settimana segnata dall’addio al leggendario Niki Lauda, il britannico firma un pole da urlo onorando al meglio la memoria dell’austriaco, al quale era profondamente legato. Con un super giro Hamilton ferma il cronometro sull’1:10.188 beffando di 86 millesimi il compagno di scuderia Valtteri Bottas, che si era preso le ultime tre pole.
Il campione di Stevenage non scattava davanti a tutti a Montecarlo da quattro anni. E a fine qualifica ha espresso la sua soddisfazione: “Questa è casa mia, è una gara che ogni pilota sogna di vincere fin da ragazzino. Qui cerchi sempre di dare tutto quello che hai”. “Valtteri è stato velocissimo”, questa pole è arrivata “con il desiderio e voglia, averla significa tanto per me. Sono contento di aver raggiunto l’obiettivo. Il giro è stato incredibile, mi sento in modo fantastico in questo momento”, ha aggiunto Hamilton.
“Avevamo ovviamente un pacchetto fantastico, ma qui devi portare la macchina sempre al limite. E’ come lottare contro una palla che ti viene addosso, fuori controllo, devi reagire in ogni momento. Alla ‘Rascasse’ sono riuscito a fare quella correzione che mi ha impedito di andare contro la barriera. Sono riuscito a tagliare il traguardo sperando – ha concluso – di avere anche un solo millesimo di vantaggio su Bottas”. Non ha nascosto la delusione il finlandese, che dopo il primo giro pensava “di avere ancora dei settori dove poter migliorare, ma ho trovato traffico. Non sono riuscito a mettere le gomme in temperatura. Pensavo di centrare la pole ma non è stato così. Se spero di poter vincere domani? Certo, ovviamente sarebbe meglio trovarmi in pole però è inutile mollare dopo il sabato. La gara è lunga, darò tutto per poter recuperare la posizione”.
Alla quarta prima fila consecutiva, le Frecce d’Argento scaldano i motori per una domenica da protagoniste, la Ferrari invece vede complicarsi maledettamente i piani per il podio e medita sui suoi errori. Sebastian Vettel, staccato di 781 millesimi, chiude con il quarto tempo, dopo aver toccato nell’ultimo giro del Q3 le barriere nella curva del Tabaccaio, preceduto dalla Red Bull di Max Verstappen (+0.475). Giornata ancora più difficile per il pilota di casa, Charles Leclerc, che sognava al volante della Rossa di togliersi soddisfazioni sul ‘suo’ circuito e invece, dopo essere uscito clamorosamente nel Q1, scatterà dalla 16/a casella in griglia.
Nel complesso, giornata decisamente negativa per il Cavallino. E lo si era già intuito nelle terze libere, con Vettel andato a sbattere contro le barriere: sospensione anteriore danneggiata, ma i meccanici riuscivano a rimettere la monoposto in tempo per il Q1. Sessione che risultava fatale a Leclerc, ma con gravi responsabilità nella strategia ai box che ha giudicato il suo tempo – 1:12.149 sufficiente a passare il turno. Quando ci si è resi conto che non sarebbe bastato era ormai troppo tardi. “Cosa è successo? Non lo so”, ha raccontato il monegasco.
“E’ un momento abbastanza difficile, su una pista come quella di Monaco non dobbiamo permetterci di uscire in Q1. Domani sarà una giornata molto difficile, qui non si sorpassa… Avevo chiesto (al team, ndr) se fossero sicuri che ce l’avremmo fatta, non ho avuto risposta. Mi hanno detto poi che avrei dovuto farcela. Ma a un minuto dalla fine hanno scoperto che era tardi. Se sono più deluso o arrabbiato? Deluso”.
E di certo non sorride nemmeno Vettel: “Sapevamo che gran parte del lavoro doveva esser fatto oggi, ci abbiamo provato. E’ stato un peccato aver perso una macchina nella Q1, eravamo tutti molto vicini”, la sua analisi ai microfoni di Sky. “La pista è migliorata più di quello che ci saremmo aspettati e c’è mancato poco che non rimanessimo fuori con entrambe le macchine. Non avevamo velocità. Abbiamo faticato a far funzionare le gomme e a trovare il giusto feeling con la macchina che qui è necessario. Dobbiamo stringere i denti e cercare di ripartire”.
Vettel ha assicurato di non sentirsi “deluso e non mi sento nemmeno tradito dal mio team, perché dovrei? Anzi, hanno fatto un lavoro fantastico dopo che io li avevo traditi stamattina dopo l’incidente. Le critiche? Al momento non siamo nelle condizioni di forma che vorremmo ed è facile criticare e dire che abbiamo combinato dei pasticci. Quando hai più margine le cose vengono più naturali ma questa non è la nostra situazione, forse è quella che hanno altri. Sta a noi lavorare ancora più sodo e cercare di riprenderli”. In terza fila Pierre Gasly (Red Bull) e Kevin Magnussen (Haas), completano la top ten Dani Ricciardo (Renault), Daniil Kvyat (Toro Rosso), Carlos Sainz (McLaren) e Alexander Albon (Toro Rosso).
(LaPresse)