F1, crisi senza fine per Vettel e la Ferrari: errori di strategia e in pista

Nuovo trionfo per Lewis Hamilton che con tutta probabilità si aggiudicherà il quinto titolo

Photo/ LaPresse

MILANO (LaPresse) – Nel momento decisivo della stagione gli affanni della Ferrari si sono rivelati fatali. La dura legge della Mercedes non ammette debolezze, non che si scopra adesso. Per provare a rovesciare finalmente il regno, anzi la tirannia, delle Frecce d’Argento la ricetta richiedeva. O meglio imponeva, la capacità di essere un gradino sopra di loro. In sintesi, rasentare la perfezione.

Altra Gp amaro per la Ferrari

Invece, la tappa giapponese del Mondiale ha coinciso con l’ennesima giornata amara per il Cavallino e con un nuovo trionfo per Lewis Hamilton. Con tutta probabilità quello che gli porterà in tasca il quinto titolo. Non che Suzuka occupasse un posto d’onore tra i ricordi della Rossa. Un anno fa fu una candela a tradire Vettel e a spegnere i sogni mondiali del popolo ferrarista.

Nell’edizione 2018, è stato lo stesso tedesco ad autoeliminarsi con un tentativo azzardato di sorpasso nei confronti di Verstappen ad inizio gara. Una manovra si è tradotta in un testacoda che ha rovinato i piani del ferrarista. Ritrovatosi in fondo al gruppo e capace di risalire non oltre la sesta posizione, la migliore possibile in quel contesto.

La Ferrari subisce la superiorità del gruppo Mercedes, sinonimo di squadra e strategia

Un errore che si aggiunge ad una serie che ha rivelato in questa stagione tutta l’insicurezza e la fragilità di un pilota programmato per vincere che evidentemente non riesce più a reggere la pressione, a sostenere il peso delle aspettative di un popolo che attende da troppo tempo – 11 anni, un’eternità – la risalita sull’Olimpo. E di certo avere davanti una Mercedes cannibale, o meglio robotica, non aiuta. Soprattutto perché ora lo squadrone anglotedesco, a differenza degli avversari rossi, ha dalla sua l’invidiabile vantaggio di poter gestire la volata finale con serenità. Non un dettaglio.

La rincorsa della Ferrari di Vettel, Hamilton sempre al comando

A quattro gare dal termine e con 67 punti di differenza – su 100 complessivi ancora a disposizione – il sipario sulla lotta Mondiale si avvia ad essere calato, anche perché del tunnel in cui sembra essersi infilata la Ferrari non sembra intravedersi la fine. Il rischio di alzare bandiera bianca è concreto e Hamilton, trionfatore in sei delle ultime sette gare, praticamente una sentenza, ha già a disposizione il primo match point per chiudere i giochi.

Le dichiarazioni del pilota del Cavallino

“Quando i risultati sono questi non è facile per tutti noi. Lavoriamo forte tutto l’anno, le ultime gare sono state difficili per tutti, per me, per la squadra, per la gente in pista e anche a casa”, è stata la malinconica fotografia di Vettel della domenica di Suzuka. L’ex campione del mondo ha rimandato la riscossa al prossimo appuntamento, in programma negli Stati Uniti tra due settimane, “Andiamo ad Austin e spingiamo come dei matti, poi vediamo”, ma più che di punti, in casa del Cavallino si continua a fare bottino pieno di rimpianti.

Anche stavolta la SF71H, la rimonta di Vettel ne è la dimostrazione, ha confermato la competitività per arrivare perlomeno sul podio. Ma tra errori di strategia tra box e pista, la Rossa che ad inizio stagione auspicava di essere battistrada continua ad inseguire. Suzuka, in questo, è stata la cartolina-simbolo della stagione: una buona partenza e una gara che, senza un errore di valutazione, poteva avere ben altro esito.

di Attilio Celeghini

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