MILANO (LaPresse) – Fabrizio Corona: “Sono fiducioso nella giustizia, andrà bene”. “Credo nella giustizia, sono fiducioso”. È questo l’auspicio di Fabrizio Corona, che oggi deve affrontare il processo d’appello per la vicenda degli oltre 2,6 milioni di euro trovati nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi e in due cassette di sicurezza in Austria. Per questa vicenda Corona è stato condannato a un anno nel luglio del 2017 per reati fiscali. La Procura generale, prima dell’estate, ha sollecitato una pena ben più severa: 2 anni e 9 mesi di carcere. Con ogni probabilità oggi arriverà la sentenza.
Fabrizio Corona: “Sono fiducioso nella giustizia, andrà bene”
Completo doppio petto scuro, camicia bianca e occhiali da sole, Corona è arrivato in Tribunale accompagnato dal figlio Carlos Maria. “Non è un ragazzo che si fa strumentalizzare – ha spiegato l’ex fotografo dei vip- . Vuole stare vicino al padre, che sta affrontando una fase difficile della sua vita”. Corona per lui ha deciso di non fare esternazioni, com’era avvenuto a luglio. “C’è mio figlio e voglio rispettare la legge”, ha spiegato. E ancora: “L’ultima volta quando ho fatto dichiarazioni spontanee ho fatto dei casini immani perché poi non riesco sempre bene a controllarmi – ha proseguito -. Se le cose saranno dette nel modo giusto dai miei avvocati starò zitto, se poi ci sarà qualcosa che non va spero di avere la forza di parlare nel modo giusto”.
“Non ho più paura di niente – ha poi aggiunto – vivo la vita alla giornata e cerco di godersi gli affetti più cari, che sono la mia famiglia e mio figlio”. “Non so cosa succederà alla fine di questo processo – ha concluso – ma alla fine ho fatto un anno di galera per reati fiscali. In Italia per reati fiscali la galera non se la fa nessuno. Non voglio fare polemiche perché sennò rischiamo di influenzare il processo”.