NAPOLI – E’ calato il coprifuoco nelle palazzine popolari a San Giovanni a Teduccio.
Gli inquirenti rilevano una tensione crescente. Segno che lo scontro è in atto. I Reale-Rinaldi non escono dalle abitazioni e non si vedono neppure fuori al rione Pazzigno. Con ogni probabilità temono un nuovo agguato, riflette un investigatore esperto. Li metterebbe definitivamente fuori dalla partita con i D’Amico-Mazzarella. Il quartiere è in fibrillazione. Il rione Villa è diventato una trincea, considerato il quartier generale dei D’Amico-Mazzarella. Come pure il rione Pazzigno, dove sono arroccati i Rinaldi-Reale. Questi ultimi sono nel mirino delle batterie rivali. E devono difendersi dagli assalti. L’omicidio di Carmine Notturno è un primo segnale della faida in atto, spiegano le forze dell’ordine. E con ogni probabilità ci sarà una risposta a breve. Qui lo sanno tutti.
Adesso i Reale-Rinaldi fanno un passo indietro e scelgono il profilo basso. Le forze dell’ordine hanno effettuato controlli specifici in strada e non hanno visto per riconducibili ai Reale-Rinaldi nelle ultime 48 ore. E’ un segnale.
Le pattuglie sanno che devono accelerare e intensificare i servizi di controllo del territorio. Non è finita qui. Le cosche sono sull’orlo di una guerra.
Negli ultimi giorni la tensione è salita alle stelle. Gli inquirenti sanno che ora tutto può succedere ed esaminano la ‘mappa’, per capire le prossime mosse. L’omicidio di Carmine Notturno è stato una esecuzione. I killer hanno lasciato una firma in piazza Pacichelli. Sono assassini professionisti, spiegano gli investigatori, che hanno svolto le prime indagini. Probabilmente il 50enne aveva intuito anche qualcosa ed era fuggito. Ma lo avevano inseguito e ucciso al corso San Giovanni.
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