Fallimento della Ctp, nei guai in 8. Invito a dedurre per de Magistris: “Avevamo salvato l’azienda”

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Foto AP /Gregorio Borgia in foto Luigi De Magistris

NAPOLI – Ieri, su delega della Procura regionale per la Campania della Corte dei conti, i finanzieri del Comando provinciale di Napoli hanno notificato inviti a fornire deduzioni a otto soggetti – tra amministratori, dirigenti e revisori dei conti pro tempore della Città Metropolitana – per un presunto danno erariale complessivo per 23 milioni e 548mila euro. Tra i destinatari degli otto inviti anche l’ex sindaco Luigi de Magistris (nella foto). Il procedimento si riferisce agli interventi finanziari disposti nel tempo in favore della società partecipata di trasporto pubblico locale Ctp S.p.A. L’indagine delegata al Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli ha ricostruito gli apporti di capitale effettuati tra il 2003 e il 2020, per un totale di oltre 332 milioni di euro, destinati a sostenere una società integralmente pubblica che versava da anni in grave difficoltà. Sulla base della documentazione acquisita, le ricapitalizzazioni sarebbero state deliberate in un contesto caratterizzato da perdite pluriennali, poi culminate nel fallimento della società nel 2022. Nel periodo esaminato, gli organi di controllo interni ed esterni avevano segnalato elementi critici: i piani industriali adottati, spesso aggiornati e modificati, non avrebbero prodotto gli effetti auspicati, anche in ragione del progressivo peggioramento del quadro economico generale.

Parallelamente, il servizio di trasporto pubblico avrebbe registrato livelli di efficienza inferiori agli standard programmati, con chilometri percorsi talvolta anche sensibilmente inferiori a quelli contrattualmente previsti. Sotto esame anche alcune ricapitalizzazioni deliberate in assenza dei bilanci approvati, circostanza che avrebbe comportato l’adozione di decisioni finanziarie di notevole impatto senza un quadro informativo completo e aggiornato. In considerazione dei termini di prescrizione dell’azione erariale, l’analisi si è concentrata sulle ricapitalizzazioni del 2017 (12 milioni e mezzo) e del 2019 (11 milioni circa), rispetto alle quali si ipotizza una violazione della disciplina sul cosiddetto “soccorso finanziario”, che consente agli enti pubblici di sostenere le società partecipate soltanto in presenza di concrete prospettive di riequilibrio. Gli inviti a dedurre sono stati notificati ai soggetti che, nel periodo in esame, avevano competenze decisionali
e di controllo sulle operazioni finanziarie. Adesso hanno 45 giorni per la presentazione di memorie difensive, allegazione di documenti, richiesta di accesso agli atti ed eventuale istanza di audizione personale.

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