CASAL DI PRINCIPE – Inchiesta a Formia sui falsi crediti post Covid: tra i coinvolti anche Mario D’Ambrosca di Casal di Principe. Per lui, indagato a piede libero, l’ipotesi di reato è truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Svelata la creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 79 milioni di euro, maturati mediante l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà. Ai domiciliari Giovanni “Gianni” Luglio (finito già in vicende processuali insieme ad Angelo Bardellino). I finanzieri del comando provinciale di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato avvio ad una vasta operazione di polizia in varie località del sud pontino e, in contemporanea, nella provincia di Salerno. Eseguite 11 misure cautelari personali, di cui 4 ai domiciliari, nonché 7 con l’obbligo di firma, in quanto gravemente indiziati di appartenere a un articolato sodalizio criminale con base operativa a Formia, ma ramificato nella Provincia di Salerno, dedito alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 79 milioni di euro, maturati mediante l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (Decreto legge 34/2020) durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà. Sono 32 in tutto i coinvolti. Associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio le ipotesi di reato contestate. L’indagine è cominciata nel 2022, partendo dal monitoraggio di soggetti legati al gruppo criminale, già noti per frodi fiscali. Le Fiamme Gialle hanno scoperto che l’organizzazione creava crediti d’imposta fittizi per poi venderli a ignari acquirenti, arrecando così un danno consistente alle casse dello Stato. Il modus operandi comprendeva la falsificazione dei crediti d’imposta all’interno della piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e la successiva cessione a terzi. Secondo la Procura, l’organizzazione avrebbe generato profitti illeciti per circa 8 milioni di euro, reinvestiti in varie attività immobiliari e commerciali. Nonostante le modifiche legislative introdotte dal recente decreto antifrode il gruppo avrebbe continuato a operare indisturbato. acevano parte del gruppo diversi pluripregiudicati e, tra questi, elemento di spicco è risultato Giovanni Luglio, già condannato per estorsione e rapina insieme ad un esponente del clan Bardellino. Tra gli arrestati anche due imprenditori di Formia utilizzati come teste di legno, uno incensurato e un altro con reati tributari alle spalle, oltre a un consulente del lavoro di Salerno incensurato. Le operazioni di polizia, effettuate con il supporto di sei Reparti territoriali e delle unità cinofile cash-dog di Fiumicino e Ciampino, hanno impiegato la componente aerea del corpo per portare a termine 33 perquisizioni.
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Falsi crediti per aiuti Covid. Undici arresti, indagati in 21
Truffa aggravata per avere soldi pubblici, indagato l’imprenditore D’Ambrosca