Famiglie sfrattate, la Caritas chiede una proroga in Procura

Ieri il responsabile diocesano e il vicario don Franco hanno contattato il Comune di Casal di Principe

La Caritas diocesana si attiva per il caso delle famiglie Stabile, che fra due settimane dovranno lasciare le case abusive nelle quali vivono e destinate all’abbattimento, a Casal di Principe. Ieri mattina il responsabile diocesano don Carmine Schiavone e il vicario don Franco Picone, che è anche parroco di Casale, hanno contattato le istituzioni interessate: “Mi era già stato riferito dello stato di necessità di queste famiglie – dichiara don Carmine – acuito dal periodo di emergenza sanitaria. In questi giorni tutte le famiglie hanno difficoltà, figuriamoci chi vive già situazioni di disagio. Stiamo cercando di mediare con il tribunale di Napoli Nord su questa decisione, chiedendo una proroga. Ovviamente, il nostro intervento non va a intralciare il lavoro della magistratura, ma chiediamo di considerare il momento sociale che stiamo vivendo a causa della zona rossa”.
La Caritas sta cercando anche una sistemazione per gli Stabile: “Abbiamo intenzione di trovare subito qualche casa da fittare, sostenendoli per pagare il canone e cercando di lasciarli nella zona di Casale: in particolare i bambini hanno il diritto di restare nel loro ambiente. Certo, non è così facile trovare disponibilità”. Ieri la Caritas si è anche confrontata con i servizi sociali del Comune e con il sindaco Renato Natale che, nota don Carmine, è “amareggiato da questa situazione”.
Un caso simile, ricorda il sacerdote, si è verificato a Cardito, dove una giovane coppia è stata costretta a tornare a vivere nella casa paterna e lo stabile abusivo è stato demolito. “Purtroppo – commenta il responsabile della Caritas – le regole vanno rispettate, ma bisogna anche mediare con il vissuto bisogna sostenere la correttezza e la legalità, ma fare anche attenzione alla povertà delle famiglie, che peraltro nella maggior parte dei casi sono giovani. Ed è difficile mantenere l’equilibrio fra le due esigenze in questi momenti”.

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