Milano, 16 mag. (LaPresse) – Per raggiungere Fame Zero in Europa e Asia Centrale serve sostenere i piccoli proprietari e produttori a livello famigliare per ridurre la povertà e, di fronte ai cambiamenti climatici, gestire le risorse naturali in modo sostenibile, ha affermato oggi il direttore generale della Fao, Graziano da Silva. Negli ultimi anni la regione “ha fatto progressi notevoli” nella lotta alla sotto-alimentazione, “ma in alcuni paesi la fame rimane una grave preoccupazione”, ha affermato Graziano da Silva, aprendo i lavori della Conferenza regionale della Fao per l’Europa e l’Asia Centrale, che vede la partecipazione di ministri e alti funzionari di 42 Paesi. “Il persistere della malnutrizione e della povertà rurale nella regione invocano sforzi maggiori, se vogliamo raggiungere Fame Zero entro il 2030”, ha sottolineato.
Nel 2016 la fame è tornata a crescere nel mondo dopo oltre un decennio di declino, e dati preliminari indicano che c’è stato un ulteriore aumento della prevalenza della sottoalimentazione nel 2017, ha detto da Silva. Le ultime cifre indicano che 14 milioni di persone in Europa e Asia Centrale sono colpite da insicurezza alimentare, soprattutto nelle aree rurali. Tra i pasi più colpiti: il Tajikistan con il 30 per cento della popolazione sottonutrita, la Moldavia (8,5 per cento), la Georgia (7 per cento), il Kyrgyzstan (6,4 per cento), e l’ Uzbekistan (6,3 per cento). Graziano da Silva ha sottolineato con forza il ruolo della FAO nella regione a sostegno dei piccoli proprietari e degli agricoltori a livello familiare nella lotta alla povertà e per una gestione sostenibile delle risorse naturali, nel contesto dei cambiamenti climatici.
Il direttore generale della Fao ha ricordato che raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile n.2 significa andare oltre Fame Zero, e cancellare tutte le forme di malnutrizione, incluso la mancanza di micronutrienti e l’ipernutrizione. L’epidemia globale odierna di sovrappeso e obesità causata dal consumo eccessivo di cibi processati ad alto contenuto di sale e zuccheri, colpisce anche la regione – ha affermato Graziano da Silva, citando Malta, la Turchia e il Regno Unito, dove circa il 29 per cento della popolazione è obesa. “I Paesi devono affrontare questa situazione promuovendo diete sane. Politiche pubbliche nazionali sono fondamentali perché la nutrizione è una questione pubblica; è una responsabilità dello Stato” ha ricordato, sottolineando l’importanza dell’educazione alla nutrizione, della sensibilizzazione e della regolamentazione dell’etichettatura e della pubblicità”.
Poiché i cambiamenti climatici rappresentano “uno degli impedimenti principali allo sviluppo sostenibile”, Graziano da Silva ha sottolineato “l’assoluta importanza di promuovere l’adattamento dei sistemi alimentari, specialmente per quanto riguarda le comunità rurali più povere”. Ha ricordato che il Fondo verde per il clima rappresenta uno dei maggiori meccanismi oggi a disposizione per finanziare la risposta dei paesi in via di sviluppo ai cambiamenti climatici. La Fao lavora a stretto contatto con diversi paesi nel mondo che hanno richiesto formalmente l’assistenza dell’Organizzazione per preparare progetti da proporre all’approvazione del Fondo. Graziano da Silva ha affermato che la Faoè impegnata a esplorare diversi approcci per realizzare sistemi alimentari in grado di fornire a tutti cibo accessibile e sano, rispettando allo stesso tempo l’ambiente e la biodiversità.
Il direttore generale ha accolto con favore le diverse azioni in Europa per combattere lo spreco e le perdite alimentari come le banche alimentari, e ha ricordato l’importanza di porre al più presto fine al problema. Ha poi ricordato che evitare gli sprechi alimentari potrebbe avere un impatto positivo nel preservare risorse naturali come il suolo e soprattutto l’acqua. Graziano da Silva ha in collusione ha ribadito ai partecipanti alla Conferenza che l’obiettivo principale della Fao è quello di aiutare gli Stati Membri a sconfiggere la fame e la malnutrizione, e a raggiungere lo sviluppo agricolo sostenibile.