Fdi: il direttore di Fanpage: “Non è una polpetta avvelenata, non daremo il girato a Meloni”

Le dichiarazioni di Cancellato

MILANO – “Non è stata una ‘polpetta avvelenata’, né ‘un’inchiesta a orologeria’”, ma “un lungo lavoro, svolto in maniera rigorosa da colleghi straordinari, tutti under 35”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.

“Né il codice deontologico, né il codice civile prevedono un calendario che dica quando uscire. E mi lasci aggiungere anche un’altra cosa – afferma – Quando un’inchiesta riguarda un candidato, credo che per l’interesse pubblico debba andare in onda prima delle elezioni. Inoltre, è stato un esperimento: una collaborazione tra una testata web e un programma televisivo, Piazzapulita, motivo per cui è stato trasmesso giovedì sera”.

“Il girato oggetto della prima puntata sarà acquisito dalla Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo. Poi, a mio parere questa è una forzatura: se Giorgia Meloni ritiene che l’inchiesta sia stata ‘montata ad arte’, ha tutti gli strumenti giuridici per far valere le sue ragioni. Ma le dico una cosa: un saluto romano non si trasforma in una stretta di mano”, aggiunge.

“Non ritengo che l’apologia del fascismo sia folklore. In quelle sequenze ci sono dichiarazioni gravi — i canti e i riferimenti al nazismo, l’uscita sulle bombe sulle barche cariche di migranti — tanto più se fatte da o alla presenza di candidati. Poi c’è anche il tema rilevante delle forme di finanziamento, che se confermato sarebbe un illecito”, dice ancora.

“Credo che Giorgia Meloni abbia detto cose importanti: che quello che ha visto è inquietante, e che prenderà provvedimenti. Me lo auguro – prosegue – So che per la destra erede del Msi è difficile fare i conti con quell’eredità, e vedo che la partita iniziata con la svolta impressa da Gianfranco Fini è ancora ben lontana dall’essere conclusa. Lo abbiamo dimostrato”.

La seconda puntata dell’inchiesta, fa infine sapere Cancellato, uscirà “dopo le elezioni, non è ancora pronta”.

(LaPresse)

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