MILANO – Come sempre accade da quasi quarant’anni a questa parte, sul finire di agosto le orecchie dei mercati si tendono nella direzione del Jackson Lake Lodge, una struttura a 385 stanze e svariate sale conferenze immersa nel verde del Wyoming. La location dove dal 1982 – anche se la prima edizione dell’evento risale al 1978 – la Federal Reserve Bank of Kansas City organizza quello che è planetariamente noto come il simposio di Jackson Hole.
Una reunion tra i vertici dell’economia statunitense
Un’occasione privilegiata di incontro per banchieri centrali, policymaker, accademici ed economisti provenienti da ogni angolo del mondo. Per ogni edizione, un tema da sviscerare. E quello di quest’anno non poteva essere più attuale: il titolo della manifestazione è infatti ‘Le sfide per la politica monetaria’. Un argomento bollente, con la Federal Reserve che a giugno ha abbassato per la prima volta i tassi d’interesse dal 2008. E con la Banca centrale europea che si prepara a presentare a settembre un nuovo pacchetto di misure, destinato con tutta probabilità ad accompagnare un nuovo taglio del costo del denaro – già ai minimi storici – che la forward guidance di Francoforte non esclude avvenga da qui alla metà del 2020.
Tra i presenti anche il numero uno della Fed
“Dieci anni dopo la crisi finanziaria i responsabili delle politiche monetarie affrontano un ampio ventaglio di sfide mentre portano avanti i loro mandati”, si legge nella presentazione del simposio. Nella quale si sottolinea come i banchieri centrali debbano anche confrontarsi con “le differenze tra le condizioni economiche dei vari paesi”. Che complicano a loro volta la situazione. Il programma del convegno, che si aprirà il 22 agosto per concludersi il 24, non è ancora stato reso noto. Ma la stampa statunitense dà per certa la presenza sul palco venerdì del numero uno della Fed, Jerome Powell.
La stoccata del presidente Trump
L’attesa ovviamente è per qualche anticipazione in vista della prossima riunione del Federal Open Market Committee – il braccio di politica monetaria della banca centrale – fissata per il 17 e il 18 settembre. Ma anche per una eventuale risposta alle tante punzecchiature che continuano ad arrivare dal presidente Donald Trump. Che nell’ultima intemerata via Twitter ha definito la sua gestione della Fed usando termini presi dal lessico sportivo. “E’ come un golfista che non sa fare il putt, che non ha tocco”, la stoccata portata dall’inquilino della Casa Bianca.
(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)