Scappata dalla guerra in Ucraina, uccisa nelle campagne del Pesarese. È morta così la 23enne Anastasiia Alashiri: a ucciderla l’ex marito. Il cadavere della donna è stato trovato ieri in un’area rurale del Comune di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino. Nelle Marche la donna era giunta a fine marzo 2022 scappando da Kiev insieme al marito, un 42enne egiziano, e il figlio della coppia di due anni. L’uomo ora è in carcere a Bologna gravemente indiziato del suo omicidio. I carabinieri lo hanno fermato nella stazione ferroviaria del capoluogo emiliano mentre forse tentava di lasciare l’Italia. È stato lui a fornire ai carabinieri, che indagano coordinati dalla Procura di Pesaro, le informazioni per localizzare il luogo dove è stato trovato il corpo della 23enne, accanto a una borsa con degli indumenti e due armi bianche che potrebbero essere state utilizzate nell’omicidio.
Quarantotto ore prima – l’11 novembre – la ragazza si era rivolta ai militari di Fano per chiedere aiuto e denunciare violenze e vessazioni a cui l’uomo la sottoponeva da tempo. Aveva già deciso di lasciare l’abitazione e rifugiarsi a casa di un amico e collega di lavoro. Poi sabato il tentativo di rincasare per prelevare i propri effetti personali. L’ennesima lite con l’uomo e, da quel momento, nessuna notizia di entrambi. L’amico, preoccupato, ha denunciato la scomparsa della ragazza. I carabinieri del Nucleo investigativo di Pesaro-Urbino e della Compagnia di Fano hanno invidividuato il 42enne e, con la collaborazione dei colleghi bolognesi e della Polizia ferroviaria, lo hanno fermato inizialmente per maltrattamenti in famiglia. Gli interrogatori hanno fugato ogni dubbio: Anastasiia era già stata uccisa e il suo corpo nascosto. La casa e l’auto dell’indagato sono state sottoposte a sequestro per le indagini di natura scientifica.
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