RIMINI – Potrebbe pagarla ancora più cara di quanto non stia già facendo, Romano Fenati, per quella mano appoggiata sul freno della moto di Stefano Manzi durante la gara di Moto2 del 9 settembre scorso. La Procura di Rimini, infatti, è indagato dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini con l’accusa di violenza privata.
La mano appoggiata sul freno di Manzi a 200 chilometri orari, tutte le conseguenze per Fenati
Il pilota marchigiano, durante il Gp di Misano Adriatico, si era reso protagonista di un gesto folle. Aveva appoggiato la sua mano sul freno della moto di Manzi mentre quest’ultimo viaggiava a una velocità di 200 chilometri orari. Una scelta incomprensibile che il Fenati ha provato a spiegare – se così si può dire – con un momento di follia. Da quel momento, però, sono iniziati i guai. E’ stato licenziato dal suo team e gli è stato stracciato il contratto da quello in cui sarebbe dovuto approdare per i prossimi due anni. E’ stato squalificato per 6 Gp, gli sono state ritirate patente e licenza di velocità e, ora, è anche indagato per violenza privata.
La Procura di Rimini apre un’inchiesta ipotizzando il reato di violenza privata per il pilota marchigiano
Il Codacons aveva infatti già preannunciato di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini. In quel caso era stato ipotizzato addirittura il reato di tentato omicidio. Gli inquirenti, però, hanno aperto un’inchiesta d’ufficio riducendo, in qualche modo, la portata dell’accaduto. Secondo i giudici romagnoli, infatti, il gesto del marchigiano sarebbe equiparabile a quello di un’automobilista che taglia volontariamente la strada in corsa ad un altro. Tra l’altro, lo stesso Manzi non aveva sporto denuncia contro Fenati e – anzi – si era detto pronto a perdonarlo. Ma per il 22enne di Ascoli Piceno, ora, c’è da fare i conti con la giustizia ordinaria.