Pendolari sul piede di guerra a Caserta: le fermate degli autobus diventano giungle, a volte sono invisibili, perché coperte da alberi e rifiuti.
Un esempio? Davanti alla stazione c’è il capolinea: qui hanno tagliato i rami degli alberi e da una settimana sono lì a terra. Nessuno li rimuove. Sono passati sette giorni. La fermata non è stata ripulita ed è impraticabile: gli utenti sono costretti ad attendere i pullman in strada, fuori alla pensilina. Chi controlla? Perché nessuno spazza via i rami caduti? Stiamo parlando del capolinea: ovvero la fermata principale.
Non solo. Siamo accanto all’ingresso principale della stazione: chi scende dal treno si trova di fronte la Reggia e a sinistra questo spettacolo. Non poco. “Mi arrivano diverse segnalazioni. Alcune fermate non sono nemmeno visibili. So che ci sono difficoltà con gli autobus. Anche relative a frequenze e circolazione degli autobus”, racconta al telefono Antonio Di Fabrizio, presidente dell’associazione Pendolari Sannio-Terra di Lavoro. E’ stata una estate rovente per i pendolari casertani, cominciata con i lavori a inizio luglio in stazione e proseguiti dal 30 agosto al 9 settembre. Lavori di potenziamento infrastrutturale connessi al nuovo itinerario della linea AV/AC Napoli-Bari. Risultato: in quei fine settimana circolazione ferroviaria sospesa tra Caserta e Cancello.
Alcuni treni Intercity, del Regionale di Trenitalia e metropolitani hanno subito deviazioni, limitazioni e cancellazioni di percorso. Il degrado si misura anche con i fatti di cronaca e pochi giorni fa proprio al capolinea degli autobus c’è stata una rissa davanti a un autobus carico di persone. In quattro hanno aggredito un ragazzo in pieno giorno con bottiglie di vetro e mazze. Poco più tardi la questura ha individuato e punito con il ‘daspo’ i quattro autori della rissa davanti alla stazione dei bus. Poco te,po fa è stata indetta la Conferenza di servizi per il progetto con un investimento di 30 milioni di euro, finanziato dalla Regione, per realizzare un Terminal Bus e l’Hub Turistico della città nell’area dell’ex Canapificio, a due passi dalla Reggia e dalla stazione ferroviaria. Una grande infrastruttura.