NAPOLI (Giuseppe Palmieri e Loredana Lerose) – Che il Movimento 5 Stelle faccia spesso l’esatto contrario di ciò che sostiene non sorprende più nessuno. Ma chi ha contribuito a costruire un percorso politico che ha portato anche a superare il muro del 30% dei consensi nazionali, salvo poi vederlo cambiare in maniera radicale, non riesce a nascondere la delusione quando i vecchi ‘dogmi’ grillini vengono stravolti per convenienza. Giuseppe Conte aveva provato a salvare almeno le apparenze tenendo la barra dritta sul no al terzo mandato ai parlamentari che, effettivamente, non si sono candidati. Ora, però, anche questo può cambiare. E non è un caso che si parli con insistenza della possibile candidatura di Roberto Fico (a destra) alla guida della Regione, tra due anni. In politica è un tempo che somiglia a un’era geologica e può bastare e avanzare per stravolgere anche questo principio interno del fu Movimento, oggi partito in piena regola. La consigliera regionale Maria Muscarà (a sinistra), che i 5 Stelle li ha abbandonati proprio per il totale disaccordo sulla nuova linea politica, non nasconde le sue perplessità. “Conte deciderà tutto anche su questo, così come ha deciso in Puglia, in Lombardia. Fa tutto da solo, decide se utilizzare i valori del Movimento o ignorarli del tutto. Un Movimento che, per altro, ha trasformato in partito. Nessuno è uscito davvero dal palazzo, chi ha lasciato dopo i due mandati ora opera in altra veste. Fico candidato? Sarebbe una sorpresa. Ha fatto 10 anni in Parlamento, ha tenuto i vantaggi del ruolo di ex presidente della Camera, sta facendo il contrario di quello che prova a raccontare presentandosi in jeans come un ragazzo scanzonato. Per i valori del Movimento lui non potrebbe candidarsi per un altro incarico. Verrebbe in Regione a fare cosa? Magari si inventeranno un nuovo quesito bluff sul sito per avallare una scelta del genere. Non saprei. Mi riempie di stupore ogni volta scoprire come in troppi hanno usato a proprio uso e consumo le promesse fatte ai cittadini. E aver perso 6 milioni di voti non è certo un caso”. Per il momento le regole non consentirebbero neanche a Fico di candidarsi. Ma già il fatto che nel Movimento l’idea ci sia eccome, è il segno che, qualora se ne verificassero le condizioni, un escamotage alla fine, come avvenuto in passato, si troverà. Poi c’è anche chi, secondo indiscrezioni, ha persino un po’ di nostalgia. Valeria Ciarambino, dopo il grande strappo per aver seguito Luigi Di Maio nella sua breve avventura di Impegno Civico, non è riuscita per ora a ottenere da Vincenzo De Luca e dalla sua maggioranza il riconoscimento politico che si aspettava, pur votando da tempo, di fatto, con i dem a favore delle scelte del governatore. Lei, come altri ormai ex dimaiani, starebbero pensando a un ritorno alla base. Dove, però, le porte per loro sembrano sbarrate.
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