HELSINKI (Finlandia) – Finlandia, i socialdemocratici vincono di misura: complesso scenario per la coalizione. Vittoria di misura per i socialdemocratici guidati da Antti Rinne in Finlandia. Che con uno stretto margine hanno arginato l’ascesa del partito populista e nazionalista Veri finlandesi di Jussi Halla-aho. Con tutte le schede conteggiate, i sociademocratici hanno conquistato 40 seggi in Parlamento. Dopo una campagna incentrata sulla forte opposizione all’austerità imposta dal precedente governo di centrodestra del premier Juha Sipila.
I Veri finlandesi hanno solo un seggio in meno, cioè 39, raddoppiando così la propria presenza in Parlamento dove sinora detenevano 17 seggi. Il distacco è di soli 0,2 punti percentuali tra i due schieramenti, con i socialdemocratici primo partito al 17,7%. La formazione dell’ex sindacalista Rinne guiderà l’esecutivo per la prima volta da 16 anni, sebbene da allora sia stata partner di coalizione.
Forti riserve su possibili alleanze al governo
Durante la campagna elettorale, la gran parte dei partiti aveva espresso forti riserve su possibili alleanze al governo con la formazione anti-immigrazione di Halla-aho. Ma nessuno le aveva escluse esplicitamente. Anche i socialdemocratici avevano definito “molto difficile” partecipare a una coalizione con i nazionalisti. Ma dopo l’esito del voto Rinne ha solo detto di avere “delle domande”, in parte “sui valori”.
Potrebbe anche scegliere di formare una coalizione con i conservatori di Coalizione nazionale, terzi con 38 seggi, nonostante negli ultimi anni ci siano stati forti scontri sulle politiche di austerità. I governi di Helsinki sono tipicamente formati da una coalizione composta da tre o quattro partiti, che costituiscono la maggioranza minima di 101 seggi in Parlamento. “Grande sconfitto” alle urne è stato il partito di centro del premier uscente Sipila, come lui stesso lo ha definito. L’affluenza al voto è stata del 72%, maggiore del 70,1% del 2015.
(LaPresse/AFP)