FIRENZE – “Sono deluso perché ho letto che la questione stadio va avanti da 30 anni. L’intenzione mia è di andare fast, ma forse sto capendo che ci vuole tempo a fare le cose in Italia”. Sono le parole che questo pomeriggio, incontrando i giornalisti, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha usato per esprimere la sua amarezza per come sta procedendo la vicenda del nuovo stadio per la squadra viola. Alla luce del prezzo che è stato indicato dai periti per l’acquisto dell’area Mercafir, stimata 22 milioni di euro. E degli ostacoli che la soprintendenza alle belle arti ha posto per un eventuale restauro dell’Artemio Franchi.
Così, l’iniziale entusiasmo che aveva Commisso dopo l’acquisto della Fiorentina, quando aveva spiegato che a lui piace fare le cose “fast, fast, fast”, con la speranza di poter avere uno stadio di proprietà entro 4 anni, è andato progressivamente scemando. E il rendimento della squadra, che staziona nei bassi fondi della classifica, non gratifica gli sforzi del patron viola. Del resto, rinforzare l’organico, per renderlo competitivo ad alti livelli, richiede un aumento cospicuo dei ricavi, che al momento sono ben al di sotto di quelli dei grandi club europei e italiani. E senza uno stadio di proprietà è difficile raggiungere l’obiettivo di far crescere i ricavi.
(LaPresse)