NAPOLI – Il talento è come un rigagnolo, prima o poi trova l’oceano: è il dogma di Fioretta Mari, grande artista e grande donna. Da anni si divide tra il teatro e l’insegnamento da Roma a New York.
E le luccicano gli occhi quando parla della figlia, Ida Elena De Razza, siciliana di nascita ma dal cuore Irlandese, e cittadina del mondo. “Sono fiorentina figlia d’arte di dodicesima generazione. Il mio nome deriva dal ruolo che mia madre interpretava quella sera in palcoscenico, ‘Fioretta’ del Beffardo, prima di avere le doglie durante la rappresentazione. Già piccola sono ‘cresciuta’ in un baule, tra gli odori dei costumi.
Sua madre era una grande attrice da cui lei ha ereditato il suo talento.
Mia madre era soprano e attrice drammatica. Apparteneva alla grande famiglia dei Carrara ed era sorella di Ida Carrara, moglie di Turi Ferro. E proprio grazie a Turi Ferro ho imparato ad amare la Sicilia e l’ho amata talmente da far nascere mia figlia a Catania.
Ci parli dell’insegnamento.
Insegno recitazione all’Actor’s Planet di Roma e alla Lee Strasberg Institute di New York di Anna Strasberg, la cui direttrice è Victoria Krane. Pensi che a loro ho chiesto la poltrona del grande attore, produttore e regista Lee Strasberg. Lì lavorano personaggi del calibro di Al Pacino e Liza Minelli. Bisognerebbe assistere alle lezioni che Al Pacino tiene di Shakespeare, una cosa pazzesca.
Una scuola di alta specializzazione.
Pensi che seguono le lezioni ragazzi provenienti da ogni parte del mondo: 1500 allievi sono iscritti a New York, 1400 alla quella di Hollywood. E quando loro dicono cosa pensano di me, mi commuovo e piango. Come ho pianto con Tognazzi e Albertazzi quando mi hanno voluto dedicare gli applausi del pubblico.
Dunque lei frequenta molto i giovani.
Amo i giovani, con loro ho una grande rapporto cominciato con ‘Amici’ di Maria De Filippi, una grande donna. E io devo molto alle grandi donne; ci sono quelle che ti fanno la lotta e ti distruggono e quelle che ti sono amiche e ti stimano, ti portano in alto.
Ma quando il suo ruscello ha trovato l’oceano?
Tardi, a 34 anni in quanto non sono mai voluta scendere a compromessi. La mia grande occasione non è stata sui più grandi palcoscenici del mondo dove ho comunque recitato con attori di primo piano, ma è stata grazie a Michele Guardì e Pino Caruso che mi portarono a Milano dove ho fatto Canzonissima, la trasmissione dove sono nati Beppe Grillo e Tullio Solenghi in cui io facevo Isotta. Poi ‘L’Anatra all’arancia’ con Alberto Lionello, con Tina Turner. Lì sono nati artisticamente Massimo Troisi ed Heather Parisi.
Cos’è il pubblico per lei?
Lo adoro, io lavoro per il pubblico.