Fisco, Caf: da noi l’86% dei contribuenti, quasi 20 milioni

"Su quasi 20 milioni di contribuenti l'86%, pari a circa 17.200.000, anche nel 2018 si rivolge ai Caf. Siamo oramai di fronte a un dato strutturale e non modificabile nella sostanza".

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

Milano, 20 lug. (AWE/LaPresse) – “Su quasi 20 milioni di contribuenti l’86%, pari a circa 17.200.000, anche nel 2018 si rivolge ai Caf. Siamo oramai di fronte a un dato strutturale e non modificabile nella sostanza”. Lo affermano, in una nota, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, coordinatori della Consulta nazionale dei Caf. Il 23 luglio, ricorda la Consulta, scade la presentazione della dichiarazione dei redditi e il lavoro nei Caf sta volgendo al termine. Gli appuntamenti previsti con i contribuenti per la raccolta delle dichiarazioni “continuano in modo serrato ma ordinato”. Nel 2017 “furono 17.624.556 le dichiarazioni raccolte dai Caf e anche nel 2018 il dato non sembra discostarsi di molto, nonostante un leggero aumento delle dichiarazioni online (2.700.000, 400.000 in più rispetto al 2017)”, sottolineano Bagnoli e Soldini. La dichiarazione online “dopo 4 anni di sperimentazione segnala un limite di fondo: il cittadino vuole garantire sia a se stesso che allo Stato la massima correttezza e, quindi, preferisce farsi assistere anche solo per avere una conferma della veridicità della propria dichiarazione”, continuano i coordinatori.

i dati

Secondo la Consulta, “il dato rilevante è proprio il mantenimento del numero dei 730 (precompilati e ordinari) raccolti dai Caf anche in questa stagione fiscale. Oramai la relazione tra cittadino e Caf, dopo 25 anni di presenza capillare in tutto il Paese, è stabile”. “D’altro canto il livello del nostro servizio, con 20mila dipendenti aggiornati e professionali, consente di mantenere funzionante e poco costoso il modello italiano di gestione del sistema fiscale che. Lo ricordiamo ancora una volta, è tra i migliori al mondo (ovviamente il riferimento è al modello di gestione delle dichiarazioni dei redditi relative ai pensionati e ai dipendenti)”. Per i coordinatori, “questa osmosi tra pubblico e privato consente allo Stato di contare su di un sistema Caf che, con il visto di conformità, si assume la responsabilità della veridicità della dichiarazione. Inoltre con una presenza capillare e strutturata è in grado di offrire informazioni e soprattutto assistenza nella raccolta del Mod. 730 in tutti i comuni italiani. Con un costo non paragonabile a quello occorrente allo Stato se assolvesse allo stesso compito. Con questo spirito di servizio, sviluppato e rivolto alla tutela del cittadino, il sistema dei Caf concorre a migliorare esponenzialmente l’immagine complessiva della pubblica amministrazione”.

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