ROMA – Continuano a crescere nei primi sette mesi dell’anno le entrate tributarie con un deciso balzo dell’Iva, spinta dall’inflazione e dagli aumenti dei beni energetici, e risultati significativi sul fronte della lotta all’evasione, dove il gettito, dopo la sospensione delle attività di riscossione nello stesso periodo 2021, è cresciuto di oltre il 64%.
In particolare, secondo quanto rende noto il Mef, nel periodo gennaio-luglio le entrate tributarie sono ammontate a oltre 288 miliardi con un incremento di oltre 30 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+11,7%). Un incremento, spiega il Mef, influenzato principalmente da tre fattori: dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, dallo stop di proroghe e sospensioni e quindi dalla ripresa piena dei versamenti tributari. Decisivo anche l’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito IVA.
Scendendo ai dettagli le imposte dirette hanno avuto un aumento di quasi 14 miliardi (+9,7%) con il gettito IRPEF in crescita del 3,0%. Significativi incrementi di gettito si sono registrati per l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+139,7%) per effetto dell’andamento favorevole del mercato del risparmio gestito nel 2021 e per l’elevata redditività degli investimenti. Anche l’imposta sostitutiva sul valore dei fondi pensioni ha registrato un incremento del 102,6%) attribuibile al positivo andamento delle posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari a fine 2021, rispetto al 2020, e ai rendimenti.
Sul fronte delle indirette si è registrato un incremento superiore ai 16 miliardi (+14,3%) e all’andamento positivo ha contribuito principalmente l’IVA, con un aumento del gettito di 13,7 miliardi(+18,7%): in particolare la componente relativa agli scambi interni ha evidenziato un incremento del 13,4%, mentre l’IVA sulle importazioni ha registrato un aumento del 62,4%. Quest’ultimo risultato, spiega il Mef è legato, in larga parte, all’andamento del prezzo del petrolio che è risultato in crescita.
Ottimi riscontri anche sul fronte delle entrate legate ad attività di accertamento e controllo che hanno evidenziato un incremento pari a 2.7 miliardi (+64,3%).
LaPresse