ROMA – “Nessuno pagherà più tasse”. Mario Draghi è a Bruxelles e ha appena incontrato la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen per ribadire la condanna unanime all’aggressione russa e per mettere a punto la strategia europea per rispondere all’emergenza energetica che deriva dalla crisi in Ucraina ed è – ancora una volta – definitivo nel bloccare le polemiche che, a Roma, restano vive attorno alla riforma del catasto.
“Il testo è chiuso, si va verso una schiarita”, assicurano da palazzo Chigi. Domani, intanto, la commissione Finanze della Camera tornerà a riunirsi. I lavori riprenderanno in serata, al termine delle votazioni in Aula (come richiesto da FI per permettere ai parlamentari azzurri di partecipare ai funerali di Antonio Martino), e il campo resta minato.
La Lega è ancora sul piede di guerra, dopo aver votato venerdì scorso, insieme a Forza Italia e Coraggio Italia, per sopprimere l’articolo 6 del provvedimento, che prevede la realizzazione, da qui al primo gennaio 2026, di una nuova ricognizione statistica degli immobili e l’adeguamento dei valori catastali agli attuali prezzi di mercato. E’ finita 23 a 22, con la maggioranza spaccata e il Governo a un solo voto dalla bocciatura.
Domani a provocare nuove turbolenze potrebbe essere l’emendamento presentato da Alternativa, che prevede la soppressione del comma 2 dello stesso articolo, cuore del provvedimento che punta ad attribuire alla singola unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata sulla base dei valori di mercato.
I deputati del Carroccio valutano di non partecipare ai lavori della commissione e reclamano una nuova riunione di maggioranza sull’argomento che, viene riferito, “al momento non è in agenda”. “Rassicurati” dalle parole di Draghi e dal lavoro di mediazione svolto dai ministri di FI i parlamentari azzurri anche se determinare a difendere la battaglia identitaria sulla casa, che domani valutano l’astensione e l’uscita dall’aula. “Per noi – filtra – l’emendamento di Alternativa è inaccettabile”.
Giorgia Meloni resta invece all’attacco
“Rispondendo a una domanda sulla riforma del catasto, il premier Draghi si lascia andare in una risata, affermando che non ci saranno ulteriori tasse per i cittadini. Peccato che la riforma sia una patrimoniale nascosta, l’ennesima stangata ai danni degli italiani e delle loro proprietà. Non c’è veramente nulla da ridere”, scrive su Facebook la leader FdI.
Non solo catasto, però. Al Senato è in corso la trattativa sul Codice degli appalti. Una riunione a palazzo Chigi tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova e il sottosegretario Roberto Garofoli serve a fare il punto e a capire quale sia il perimetro all’interno del quale intervenire per sbloccare l’impasse che – nelle dinamiche parlamentari – si traduce in oltre 400 emendamenti.
Tra i dossier a rischio, poi, c’è la delega sulla concorrenza (e la revisione delle concessioni balneari) e la riforma del Csm. Il premier ha assicurato che il provvedimento non verrà blindato facendo ricorso alla fiducia. I tempi, però, stringono.