ROMA (LaPresse) – “In Italia le PMI hanno raggiunto quota 4.338.766 e rappresentano il 90% di tutta la forza produttiva ed occupazionale del Paesei: 6 milioni di occupati per un giro d’affari di 886 miliardi di euro, pari al 11,6% del Pil e con un monte debiti fiscali pari a 223 miliardi. Il 7 dicembre rischia di spezzare le gambe al 30% di tutte le PMI un boomerang”. E’ l’allarme lanciato da Federcontribuenti la quale chiede ‘urgenti interventi legislativi’, in quanto il 7 Dicembre è la data ultima per accedere alla rottamazione Ter dei debiti fiscali, ”ma per riuscirci occorre pagare in una unica rata gli arretrati della rottamazione bis e non ha senso lasciare fuori tutti questi datori di lavoro dalla possibilità di spalmare in 5 anni debiti fiscali maturati per mancanza di disponibilità economica”.
Federcontribuenti, l’allarme per le piccole e medie imprese
Dall’otto dicembre per tutti i non ammessi scatteranno da capo le pesanti misure cautelari, prevista dalle leggi sulla riscossione, con il ritorno di ipoteche, pignoramenti e azioni esecutive. “Dall’ingorgo fiscale non si esce – fa presente Federcontribuenti – ai titolari di ditta individuale è negato il DURC senza il quale lavorare è impossibile come è impossibile farsi pagare o commissionare altri lavori”. Secondo il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella, “non solo non si è messo mano ad una vera riforma fiscale, ma si è lasciato che ai vecchi guai se ne aggiungessero altri in quanto la pressione fiscale passa dal 61,2% del 2017 al 64,5% nel 2018. La Total tax rate, vale a dire l’ammontare di tutte le imposte e dei contributi sociali obbligatori che gravano sull’impresa”.
I pericoli della rottamazione ter
“Su un reddito lordo pari a 50 mila euro – sottolinea Federcontribuenti – togli 13,235 di saldo Irpef; 5,241 di acconto Irpef; addizionale regionale 956 euro; addizionale comunale 236 euro; e addizionale comunale in acconto altri 53 euro; camera di commercio 71 euro; Irap 1,689 euro; acconto Irap 797 euro; Inps acconto da 7,191 euro e Inps saldo pari a 3,779. Totale da versare euro 33,248. Poi ci sono le tasse come persona privata e le utenze domestiche e quanto altro e infine l’IVA”. Conclude Federcontribuenti ricordando come “le voci principali di aumento riguardano gli aumenti di IMU +TASI pari a circa 2.700 euro e di contribuzione previdenziale pari a 2.600 euro nonché di IRPEF per più di 400 euro”.