WASHINGTON (USA) (LaPresse/AFP) – Poche decine di militanti di estrema destra da una parte. Centinaia di contro-manifestanti antirazzisti dall’altra. A separarli, un enorme schieramento di polizia con tanto di barricate. A Washington è andato in scena l’atteso e temuto raduno dell’ultradestra a un anno dagli scontri di Charlottesville che costarono la vita a un’attivista antifascista. La polizia di Washington ha blindato la città e creato un cordone di sicurezza intorno alla Casa Bianca. Decine di poliziotti hanno presidiato l’area e le strade sono state chiuse al traffico per diversi isolati.
I due gruppi sono stati separati dalla polizia
La polizia ha allestito anche file di barricate metalliche destinate a separare i due gruppi. Ma solo una ventina di suprematisti bianchi è arrivata dalla vicina Vienna, Virginia alla stazione della metropolitana di Foggy Bottom. Un gruppo più numeroso di almeno 300 contro-manifestanti li attendeva, gridando “Vergogna!” e “Fuori dalla mia città!”. Gli attivisti antirazzisti si erano riuniti a Lafayette Square. Di fronte alla residenza del presidente Usa, e in Freedom Plaza a pochi isolati a sud-est. I contro-manifestanti – alcuni con abiti neri, elmetti e sciarpe associate al movimento Antifa – si erano ritrovati al confine settentrionale del parco a mezzogiorno, tra balli e cori.