Marcello Foa si presenta: chi è il nuovo presidente Rai

La figura al vertice della Tv di Stato

Marcello Foa (foto pagina facebook ufficiale)

ROMA (LaPresse)Marcello Foa è il nuovo presidente della Rai. Hanno votato 32 commissari su 40: 27 sono stati i voti favorevoli, 3 contrari, 1 scheda nulla e 1 bianca. “La votazione ha avuto esito favorevole”, ha annunciato il presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini.

Marcello Foa sceglie il low profile. “Nato a Milano nel ’63 il 30 settembre, trasferito in Svizzera da ragazzo, chissà che domenica non riceva un bel regalo...”. Il presidente, indicato per la seconda volta dal Cda, si presenta di fronte ai commissari della Vigilanza Rai schierati davanti a lui, non tutti in assetto pacifico, per votarlo dopo il mancato quorum del 1° agosto.

Il passo indietro di Marcello Foa

Foa compie due passi indietro importanti. Il primo riguarda il Presidente della Repubblica. “Non è mai stata mia intenzione offendere o mancare di rispetto al Presidente Mattarella, voglio sgomberare il campo da ogni equivoco”, chiarisce con riferimento al tweet in cui definiva ‘vergognoso’ l’intervento del Capo dello Stato durante le consultazioni in vista della formazione del Governo.

Il secondo è un’ammissione. “Ho peccato di leggerezza”, dice in merito alle parole pronunciate mentre era in vacanza in Grecia, appena dopo aver ricevuto la telefonata che lo informava di essere stato scelto come presidente dal Governo, ma senza aver ancora ricevuto il via libera dalla Vigilanza. “Ero in totale buona fede, non lo ripeterei più. E’ stato un momento di umano smarrimento, mettetevi nei miei panni”. E per quanto riguarda i ritweet imbarazzanti, chiarisce: “Ritwittare non significa aderire a tutto quanto ci sia scritto nel tweet”. A evidenziare che una legge che regoli i social network ancora non c’è.

Il profilo

E’ un Foa molto umano quello che si offre allo sguardo dei commissari. D’altronde lui non vuole passare come quello che non commette errori, semmai come chi sa riconoscerli. “Umiltà e onestà intellettuale” sono tra i valori che il candidato presidente indica come fondamentali anche nel suo concetto di informazione. C’è poi un altro punto fondamentale che ci tiene a chiarire. Il suo non è un mandato politico né ha mai cercato appoggi per fare fare carriera.

Gli obiettivi e i maestri da cui trarre ispirazione

Meritocrazia, oggettività, pluralismo (politico, culturale e religioso) sono i cardini ispiratori della sua missione in Rai. Costituzione e “difesa dell’identità e della cultura italiana” le basi su cui vuole poggiare il suo operato. Indro Montanelli, Vittorio Dan Segre e Mario Cervi, i maestri da cui trarre ispirazione.

Una “Rai di tutti i cittadini” è il suo impegno. Una “Raiflix”, l’obiettivo. Foa parla esplicitamente di un servizio televisivo “non solo per gli over 50”, ma capace di attrarre i più giovani e di portare la sfida sul Web dove la Rai “ha perso terreno”. Quindi il potenziamento delle sedi regionali e dell’informazione proveniente dai territori perché “avere una sede in ogni regione, stare vicino alle persone, trovare talenti nelle sedi: è bellissimo”.

di Elisabetta Graziani

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