Foggia: inchiesta sugli attentati dinamitardi, 2 arresti per estorsione con metodo mafioso

Gianfranco Bruno è ritenuto legato alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza ed è detenuto nell'ambito di un'altra inchiesta della Dda di Bari

Foto LaPresse - Marco Cantile

FOGGIA – Due arresti per estorsione aggravata dal metodo mafioso sono stati eseguiti nell’ambito delle indagini sugli attentati dinamitardi avvenuti lo scorso mese di gennaio a Foggia. Si tratta di due fratelli, Giuseppe e Roberto, 24 e 23 anni, figli di Gianfranco Bruno, detto ‘il primitivo’, ritenuto – spiegano gli investigatori in una nota – “intraneo alla Società foggiana”, l’associazione di stampo mafiosa attiva nel Foggiano che si articola in ‘batterie’. Gianfranco Bruno è ritenuto legato alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza ed è detenuto nell’ambito di un’altra inchiesta della Dda di Bari.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese e sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Foggia.

(LaPresse)

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