NAPOLI – Rompere gli indugi. Da Palazzo Santa Lucia arriva l’ordine, forte e chiaro. Alle Asl il governatore Vincenzo De Luca ha dato mandato di programmare subito la vaccinazione con terza dose booster a tutto il personale scolastico e universitario che ha superato il sesto mese dalla seconda somministrazione. Un piano straordinario di massa che la Regione vuole chiudere in un mese, entro la fine di novembre. “Con la terza dose è stata già completata la vaccinazione per tutto il personale delle Rsa. Contestualmente al personale scolastico, si continuerà a completare la vaccinazione con terza dose a tutto il personale sanitario e ai pazienti fragili. Ma occorre entro novembre richiamare alla vaccinazione tutto il personale scolastico e universitario”. Per l’Asl Napoli 1 Centro il compito è di somministrare circa 20mila dosi al personale scolastico e universitario, categoria a maggior rischio di esposizione all’infezione, al quale è già stata somministrata la seconda dose da almeno 6 mesi. Per questo, a partire da domani, il personale scolastico e universitario che lo vorrà potrà recarsi volontariamente nei centri vaccinali dell’Azienda sanitaria e sottoporsi alla vaccinazione con l’unico requisito di aver superato il sesto mese dalla seconda somministrazione. I centri disponibili sono il centro vaccinale Mostra d’Oltremare, dal lunedì alla domenica, dalle ore 9 alle ore 18; il centro vaccinale Fagianeria Real Bosco di Capodimonte da lunedì a domenica dalle 9 alle 18; al centro vaccinale Isola di Capri, il venerdì, dalle 9 alle 16; nei distretti sanitari di base dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16. Bisogna far presto, perché i contagi sono in aumento e il rischio di tornare in emergenza nel giro di un paio di mesi è concreto. E poi va spiegato ai cittadini che vaccinarsi è l’unico modo per non rischiare la vita. “Il dato che registriamo e che ci lascia sgomenti è che ormai oltre il 93-94% dei ricoverati sono persone non vaccinate, anche giovani. Abbiamo trentenni intubati in terapia intensiva e proprio oggi abbiamo ricoverato in subintensiva un 17enne no vax con una polmonite conclamata. E’ qualcosa che fa rabbia – ha spiegato all’Adnkronos Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli – I vaccinati anche con doppia dose ricoverati sono soggetti di una certa età, che hanno comorbidità e che in ogni caso sviluppano una patologia che non ha bisogno della terapia intensiva. Abbiamo invece non vaccinati anche trentenni intubati in terapia intensiva. Proprio oggi abbiamo ricoverato un 17enne con una polmonite conclamata ed è in subintensiva. Abbiamo un dato evidente, cioè che le persone che si ricoverano sono quasi tutte non vaccinate, mi chiedo quindi come sia possibile che ancora oggi ci siano persone che resistono all’idea di vaccinarsi e che magari mettono in discussione anche l’utilizzo del vaccino”. Una situazione incredibile quella di coloro che rifiutano di vaccinarsi e si ritrovano in terapia intensiva. E poi si pentono, quando ormai è tardi. E’ fondamentale comunicare quali sono i rischi di questa scelta. E accelerare con i vaccini. La Regione tenta lo sprint per quanto riguarda scuole e università e comincia a pensare alla terza dose per tutti. Ma bisognerà aspettare ancora qualche settimana per valutare l’andamento della pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Folla di ‘no-vax’ in terapia intensiva
Il 94% dei casi gravi di Covid non sono vaccinati. Di Mauro: “Fa davvero rabbia”