Fondi per la sanità, De Luca batte cassa

Lo Sceriffo rivendica i 60 euro pro capite in meno ma dimentica i dati drammatici di ministero della Salute e Agenas sulla regione

NAPOLI – Il governatore Vincenzo De Luca attacca il Governo sugli stanziamenti per la sanità, ma la Regione Campania non ha certo la coscienza pulita da questo punto di vista. “Abbiamo fatto una battaglia durata mesi sul riparto del fondo sanitario nazionale. La Campania è l’ultima Regione d’Italia nel riparto del fondo sanitario nazionale e stiamo combattendo con le unghie e con i denti. Abbiamo 60 euro pro capite in meno rispetto alla media nazionale: una vergogna che si trascina da dieci anni” ha detto De Luca a margine dell’evento “L’Italia delle Regioni”, a Milano. “Noi combattiamo in queste condizioni e, nonostante tutto, oggi siamo pronti ad accettare la sfida dell’efficienza nei confronti di chiunque. So bene che nel passato ci sono state aree di inefficienza, di cialtroneria e di clientela nel Sud. Ma noi rappresentiamo un altro Sud che è quello dell’efficienza e del rigore amministrativo”, ha aggiunto.

Quanto agli stanziamenti del fondo, osserva a questo proposito il responsabile regionale della Cisl funzione pubblica Lorenzo Medici, “da anni diciamo che occorre inserire parametri che misurino le condizioni socio economiche: applicare solo il criterio dell’anagrafe e dell’anzianità non ha senso. E legittimo rivendicare un’integrazione del fondo, ma sull’efficienza avremmo tanto da dire”.

“I dati dell’Agenas – ricorda Medici – dicono che arranchiamo in qualità dei servizi e offerta sanitaria e questo è evidente a tutti: siamo i primi solo nelle migrazioni sanitarie e gli ultimi per efficienza in tanti settori. Registriamo la solita carenza cronica di una visione del futuro e di una programmazione che non ci lascia scampo. Alla luce di questo atteggiamento, se non si metTe mano a una riorganizzazione del modello sanitario, a partire dalla medicina territoriale, il futuro dei campani sarà sempre peggio: i cittadini sono quasi costretti a trovare rifugiO altrove, sapendo che paghiamo noi. Va aperto uni confronto serrato con tutte le parti in causa per cambiare passo e andare verso un modello più vicino ai cittadini”.

In base ai dati diffusi dal ministero della Salute per il quadriennio 2017-2021 su dati Istat, la Campania è la regione peggiore per mortalità prevenibile, per mortalità trattabile e per mortalità evitabile. La Cisl ha richiamato l’attenzione sulla stabilizzazione dei precari, rimasta al palo nonostante gli accordi firmati con la giunta regionale.

Secondo quanto ha notato a suo tempo Medici, De Luca ripete sempre di avere fatto miracoli per il settore, “di cui è stato commissario ed è oggi assessore, perché la delega è tuttora nel suo portafoglio”. Ma il ministero della Salute dice esattamente il contrario e secondo la Cisl di categoria “De Luca ha fallito la sua missione, visto la fine che ha fatto la sanità regionale nonostante la presenza di ospedali all’avanguardia nel Paese ed in Europa e di personale medico, tecnico ed infermieristico specializzato e di grande professionalità apprezzato in tutto il mondo”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome