Fortino della droga e armi a due passi dal Museo: arrestato figlio, denunciato il padre

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Operazione della polizia
Operazione della polizia

NAPOLI – Un’abitazione nel cuore pulsante della città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale, trasformata in una centrale dello spaccio e in un piccolo arsenale. È questo lo scenario scoperto nel pomeriggio di ieri, 17 dicembre 2025, dagli agenti della Polizia di Stato, che hanno smantellato un’attività illecita a conduzione familiare, gestita da un padre e un figlio entrambi già noti alle forze dell’ordine. L’operazione, condotta con acume investigativo dagli uomini del Commissariato Dante, si è conclusa con l’arresto di un 24enne e la denuncia a piede libero per suo padre, un 52enne.

Tutto ha avuto inizio da un controllo apparentemente di routine. Durante uno dei servizi straordinari predisposti dalla Questura di Napoli per contrastare la criminalità diffusa, una pattuglia in transito nella storica via Francesco Saverio Correra ha notato un giovane uscire con fare sospetto da un palazzo. Il fiuto degli agenti si è rivelato corretto: fermato e perquisito, il ragazzo è stato trovato in possesso di una bustina di marijuana, appena acquistata. Era il classico filo di Arianna che avrebbe condotto la polizia dentro il labirinto.

Avendo fondato motivo di ritenere che l’abitazione da cui era uscito l’acquirente fosse il centro dell’attività di spaccio, i poliziotti hanno deciso di procedere a una perquisizione immediata. Una volta entrati nell’appartamento, si sono trovati di fronte i due presunti responsabili: il 24enne C.M. e suo padre, C.A., di 52 anni. La casa si è rivelata essere un vero e proprio bazar della droga e non solo. Durante il controllo, sono saltati fuori 8 involucri di marijuana e 2 di hashish, già confezionati e pronti per la vendita al dettaglio.

Ma il ritrovamento più significativo è stato quello del denaro: ben 13.750 euro in banconote di diverso taglio, nascosti con cura e ritenuti il provento dell’intensa attività di spaccio. A conferma della professionalità dell’organizzazione, gli agenti hanno scoperto un sofisticato sistema di videosorveglianza DVR, collegato a tre monitor che trasmettevano in tempo reale le immagini di quattro telecamere puntate sull’esterno dell’edificio, un sistema di “sentinelle elettroniche” per monitorare l’area e prevenire visite sgradite.

L’ispezione ha riservato un’ulteriore, inquietante sorpresa: in un nascondiglio è stata rinvenuta una pistola semiautomatica clandestina, perfettamente funzionante, insieme a 42 cartucce di diverso calibro. Un piccolo arsenale che alza notevolmente il livello di pericolosità dei soggetti. Infine, come se non bastasse, con l’ausilio di personale tecnico dell’ENEL, è stato accertato che l’intero appartamento era allacciato abusivamente alla rete elettrica pubblica, configurando il reato di furto di energia.

Al termine delle operazioni, per il 24enne, già gravato da precedenti specifici, sono scattate le manette con l’accusa di detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Suo padre, il 52enne, anch’egli con un curriculum criminale, è stato invece denunciato in stato di libertà per detenzione illegale di arma comune da sparo clandestina, munizionamento e furto di energia elettrica. L’acquirente che ha dato il via all’indagine se l’è cavata con una sanzione amministrativa per uso personale di sostanze stupefacenti.

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