NAPOLI – Riposizionamenti in consiglio regionale. Le scelte dei ministri, viceministri e sottosegretari hanno avuto ripercussioni su Forza Italia in Campania e mentre alcuni azzurri valutano l’addio, il commissario regionale Fulvio Martusciello esclude dalle chat chiunque lamenti che nessun dicastero è stato assegnato a un forzista del Sud. In pratica chi ha deciso di sposare la linea polemica del capo dell’opposizione Stefano Caldoro non sembra più ben gradito. E a condividerla non sono in pochi. In primis il consigliere regionale casertano Massimo Grimaldi che, dopo aver fatto gli auguri di buon lavoro al neo sottosegretario campano Tullio Ferrante, ha lanciato la stoccata ai vertici del partito locale e nazionale, facendo intendere che gli accordi rispetto all’attribuzione degli incarichi di sottogoverno non sono stati rispettati (il nome di Ferrante non era contemplato, ma il suo sì) e auspicando una discussione interna. Certo è che il confronto tra berlusconiani, anche laddove avvenisse, difficilmente riuscirà a sanare le frizioni. Stando a voci interne al partito, i delusi si stanno già guardando intorno. Due le strade percorribili per Caldoro e Grimaldi: o dismettere la casacca azzurra e tornare alle origini rispolverando il simbolo socialista, o aderire a un partito in crescita come Fratelli d’Italia. Qualsiasi sia la scelta, a meno che i due non tornino sui propri passi, avrà delle ripercussioni in consiglio regionale. Ed entrambe le scelte metteranno a rischio la presenza del simbolo di Fi all’interno del parlamentino campano. Per ora, stando a voci di palazzo, l’ipotesi più accreditata li vedrebbe fissare un garofano rosso all’occhiello e ‘gemellarsi’ tra i banchi dell’opposizione con Fdi. Se ciò si verificasse sarebbe quantomeno insolito politicamente trovare nello stesso gruppo persone che hanno radici e valori molto diversi tra loro, per non dire divergenti.
Ma nessuno si stupirebbe perché si sa: “è la politica, bellezza”. Non che la seconda scelta porti a un risultato diverso. Ma non sono solo i due consiglieri regionali a meditare su un probabile addio al partito: sempre stando a indiscrezioni, anche l’avellinese Carmine De Angelis e il salernitano Lello Ciccone potrebbero presto lasciare le fila forziste. Intanto a chiudere la polemica scaturita dalle parole di Grimaldi, ci ha pensato direttamente Ferrante. “Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi per la stima e la fiducia riposta in me proponendomi per un dicastero importante e decisivo per la crescita e lo sviluppo del Paese – ha detto – In questa esperienza metterò tutto il mio impegno, la mia caparbietà, la mia determinazione, la mia consueta passione politica per essere all’altezza delle enormi sfide che mi attendono”.
E se Berlusconi decide, fosse anche per interposta persona considerato che Ferrante è vicino alla compagna Marta Fascina, non c’è polemica che tenga, chi è in dissenso può solo decidere se starci o lasciare. Non che questo non abbia ripercussioni sulla rappresentatività nelle istituzioni, a partire dal consiglio regionale.
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