NAPOLI – Non c’è mediazione, Forza Italia in Campania va avanti per la sua strada lasciando indietro chi non sposa la linea che a livello territoriale è indicata dal tandem Fulvio Martusciello-Annarita Patriarca. I dissidenti, in particolare i quattro consiglieri napoletani Salvatore Guangi, Iris Savastano, Domenico Brescia e Bianca D’Angelo, speravano, pur non essendosi presentati alla convention, in parole concilianti da parte del vicepremier Antonio Tajani e del ministro Anna Maria Bernini. Niente da fare. Lo strappo rimane. E se possibile diventa più profondo. “C’è tanta gente che viene da tutte le province e ho visto i parlamentari molto impegnati. Le questioni si affrontano nelle sedi interne farle sui giornali non serve ma l’interesse principale non dev’essere quello personale, bensì quello di Fi. Qui c’è tanta gente, se poi qualcuno non vuole partecipare è una questione sua”, ha detto da Napoli. Bernini più diplomatica quando dichiara di “non aver visto la spaccatura nel partito”. I quattro ‘dissidenti’, che non sono certo soli ma sono appoggiati da diversi altri dirigenti, si erano recati da Silvio Berlusconi per chiedere il commissariamento del partito regionale, visto che le nomine da loro ricevute in prima persona dal Cavaliere non erano state poi riconosciute da Martusciello. Da Tajani è arrivato un sostanziale invito a scendere dalla nave. E il coordinatore campano e commissaria provinciale Patriarca hanno subito lanciato un segnale comunicando già in giornata i nomi dei coordinatori cittadini del partito in cinque Comuni: Joselita Ruggiero Malagnini a Cimitile; Antonio Iannicelli a Carbonara di Nola, Vincenzo Carbone a Palma Campania; Giuseppe Mellone a Caivano; e Giovanni Aprovidolo a Cardito. Per Carbone completo ritorno a casa dopo un periodo trascorso alla corte renziana. Presentando i candidati sindaci, però, i leader azzurri non si sono troppo soffermati sulla coalizione. E probabilmente era inevitabile visto che il centrodestra non andrà unito in nessuno dei principali comuni al voto della provincia di Caserta e lo stesso avverrà in tante altre località della Campania. La ‘colpa’, in questo caso, non è solo di Fi, visto che Fratelli d’Italia manca di un radicamento sul territorio tale da avere nomi e forze da schierare in tutti i Comuni e la Lega, che di dirigenti non ne ha poi così tanti, paga lo scontro interno tra il coordinatore Valentino Grant e il consigliere regionale Gianpiero Zinzi. Non basta, a quanto pare, stare al governo del Paese per risolvere i problemi di bottega. Non è bastato neanche a Forza Italia. Martusciello ieri ha detto “il partito è tutto qui”. Aprendo la porta, con ogni probabilità, a una nuova fuga che ormai pare inevitabile.