Napoli – Il coordinatore regionale di Fi Domenico De Siano ha avviato la riorganizzazione del partito nominando come suoi vice il deputato Cosimo Sibilia e l’eurodeputato Fulvio Martusciello. Quest’ultimo si è spesso reso protagonista di scontri con gli altri berlusconiani pur di ottenere un incarico dirigenziale. Per contro, Sibilia ha evitato di scendere in polemica e, dopo mesi di silenzio, fa il punto con “Cronache” su ciò che è stato e sarà della ‘nuova’ Forza Italia in Campania.
Lei è rimasto fuori dalle dinamiche di partito fino a qualche giorno fa quando De Siano l’ha nominata vicecoordinatore. Da dove riparte Fi con questo nuovo organigramma?
Si riparte dal disastro che era stato causato nel 2020, quando furono rimossi gli organismi provinciali e ci fu lo sfascio che ha portato al risultato incommentabile delle elezioni regionali. Evidentemente sia a livello campano che nazionale si sono resi conto che c’era bisogno di fare una riflessione approfondita, da me sollecitata e mai avvenuta. Avevamo previsto un risultato catastrofico, ma il dato ci dice chiaramente che siamo andati ben oltre la catastrofe.
Un risultato frutto di scelte precise che non l’hanno vista partecipe…
Parlo soprattutto per quanto riguarda la mia provincia: il problema sono state le liste fatte in modo confusionario, allo scopo di raggiungere un obiettivo per qualcuno. Il disastro era ampiamente annunciato.
Forza Italia è ridotta al lumicino in Campania, anche a causa degli scontri tra capi bastone.
Al di là della sua nomina, la riorganizzazione del partito sembra passare attraverso i nomi di chi Fi l’ha sempre guidata. Non c’è spazio per una nuova classe dirigente?
Io non ho chiesto nulla né un anno fa né oggi. C’è stata un’interlocuzione con il vertice regionale e, attraverso questo, con i nazionali. Ad Avellino mi sono sempre poggiato molto sulle nuove leve, il problema è che tutti pensano di posizionarsi in prospettiva per ottenere qualcosa. Fortunatamente, non ho mai anteposto la mia persona a ciò che era ed è l’interesse del partito. Mi rendo conto che questo è un primo passo: si è discusso del nuovo organigramma, ho dato la mia disponibilità, ma sicuramente non possiamo dire che i problemi siano stati risolti, anzi. Siamo solo ai preliminari. Bisognerà vedere in fase operativa cosa succederà per evitare che questa sia un’operazione di facciata.
Si vota a Napoli, Caserta, Benevento, Salerno e in molti Comuni della provincia di Avellino. In che modo prepararsi e su chi puntare per non ripetere il risultato delle Regionali?
Partendo dalle macerie, perché quello che ho ritrovato sono macerie. Ma ribadisco, la mia è una prova di buona volontà. Le questioni spinose non sono state ancora risolte. Abbiamo iniziato a discutere, ma non si può far finta di niente rispetto a ciò che è stato. Un anno e mezzo fa, sono stato sostituito senza essere avvisato perché qualcuno ha pensato di cambiare. Dimostro ancora una volta di volere il bene di Fi, ma se prevalgono interessi personalistici non serve a niente. Alle Amministrative dobbiamo mettere in campo le energie migliori e non tutelare l’interesse personale, altrimenti non raggiungiamo l’obiettivo. Si voterà in quattro province, vorrei fosse chiaro che Napoli, anche se è la capitale del Mezzogiorno, non può assorbire tutto e tutti. Anche le altre città sono importanti.
C’è stato un tutti contro tutti: Caldoro contro Carfagna, Martusciello contro De Siano, Martusciello contro di lei, Caldoro e Martusciello contro De Siano, Pentangelo e Cesaro… Lei è rimasto fuori dalle liti anche quando cercavano di tirarla in mezzo, perché? Da ‘outsider’ che idea si è fatto su queste dinamiche?
Io sono distante dai pettegolezzi e dalle lotte interne, non ho spinto per entrare o per avere incarichi, sono stato al mio posto e sia chiaro che non ho fatto nessun patto: sono stato chiamato da De Siano anche per volere dei vertici nazionali e cercherò di dare il mio contributo se mi sarà consentito, altrimenti ne prenderò atto.
Il rapporto con gli alleati di Lega e Fdi in Campania com’è?
Sono stato fuori dalle dinamiche di partito per un anno, non ho avuto modo di cimentarmi nel rapporto politico con le altre forze di coalizione anche se personalmente conosco tutti. Al momento ho preso atto della nomina a vicecoordinatore, è chiaro che dovremo coltivare i rapporti politici con le altre forze del centrodestra per essere incisivi.