Roma, 14 mar. (LaPresse) – “Ho ascoltato tutta la direzione del Pd, ho ascoltato gli altri partiti, e ho guardato con una certa invidia le certezze dei vari leader dopo un terremoto come questo. La verità è che siamo in un’impasse”. Parla così, in un’intervista al Corriere, il ministro uscente dei Beni Culturali, Dario Fraceschini che così spiega il suo pensiero: “La politica non è una corsa, per vincere non basta arrivare primi; per vincere bisogna avere la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. E la maggioranza non ce l’ha nessuno. Mi pare una buona occasione per evitare gli errori delle precedenti legislature sul tema delle riforme istituzionali”
E ancora: “Noi siamo sotto nei numeri, ma i poli sempre tre restano. È il momento di scrivere le regole tutti insieme. Le riforme a maggioranza non funzionano; ma siccome oggi nessuno ha la maggioranza, il quadro è perfetto per fare le riforme, perché nessuno le può imporre agli altri”. E non solo. Franceschini pensa: al “Monocameralismo e legge elettorale. L’insieme di questi elementi può dare stabilità al sistema Paese. Non ho nessun titolo per impegnare il Pd: mi rivolgo a Di Maio, a Salvini, a Berlusconi, a Martina e al mio stesso partito; da una situazione che pare perduta può nascere un meccanismo virtuoso. Questa può essere la legislatura perfetta”.