MILANO – “La Brexit è stato un divorzio, ma a me piace soprattutto unire e costruire”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è l’ex negoziatore della Brexit per la Ue, Michel Barnier, tornato al lavoro in Francia nel suo partito, Les Républicains. Barnier si prepara al futuro, forse alla sfida per l’Eliseo nel 2022, dopo il buon successo della destra gollista nel voto di domenica. “Ci sono tanti nomi che hanno fatto bene domenica: da Xavier Bertrand, che fa parte della nostra famiglia politica anche se non più del partito, a Renaud Muselier, Valérie Pécresse, Laurent Wauquiez, Hervé Morin e altri. Adesso dobbiamo essere capaci di usare questo slancio senza disperdere un potenziale enorme. Siamo il partito con il maggior numero di eletti e — cosa spesso trascurata — di militanti”.
Per scegliere il candidato, però, “bisognerà evitare l’errore della presidenziale 2017, quando le primarie furono l’occasione per rivalità e antagonismi esposti alla luce del sole ed esacerbati. Primarie così tolgono energia a un partito, lo dividono irrimediabilmente. Stavolta pensiamo piuttosto a un sondaggio. Lo chiederemo a 15 mila francesi che avremo individuato come elettori del centro e della destra. Sarà un modo per fare luce sulle forze in campo. Immagino che qualcuno degli aspiranti candidati vedrà allora il suo peso reale nel Paese, e magari rinuncerà”.
Al nome finale si giungerà, spiega, “con il voto, che però sarà diverso dalle primarie che abbiamo conosciuto finora. Spero in un numero minore di candidati, e in minori divisioni”. Sulla sua partecipazione sottolinea: “Non scalpito, non sono un arrivista. Sono pronto, ma solo se questo sarà utile a portare il mio partito all’Eliseo. Altrimenti aiuterò in altro modo. Comunque sono convinto che il candidato dei Républicains sarà il prossimo presidente della Repubblica francese”.
(LaPresse)