FRANCIA (LaPresse/AFP) – Presunto mandante dell’assassinio nel 2014 della suocera, la ricchissima ereditiera monegasca Hélène Pastor, l’ex console onorario polacco a Monaco Wojciech Janowski è comparso in tribunale a Aix-en-Provence, assieme ad altri nove imputati. Il processo che si è appena aperto dovrebbe durare sino al 19 ottobre. Il 6 maggio 2014 la 77enne Pastor e l’autista 54enne Mohamed Darwich furono colpiti da spari mentre in auto uscivano da un ospedale di Nizza. L’ereditiera vi aveva fatto visita al figlio Gildo, che era ricoverato. Le due vittime erano inizialmente rimaste ferite, ma erano poi morte in seguito.
Dalle indagini della polizia emergono due nomi
La polizia era velocemente risalita ai due presunti assassini: due abitanti di Marsiglia, con precedenti condanne. Aveva individuato il 28enne Samine Said Ahmed, accusato di avere sparato ma che nega, e il 35enne Al Haïr Hamadi, accusato di aver fatto da palo. Le indagini risalirono poi ai presunti mandanti, fermando inizialmente sia la figlia della miliardaria, Sylvia, sia il marito di questa, il 69enne Janowski. La prima, la cui fortuna è stimata in 12 miliardi di euro, era stata velocemente scagionata.
Al via il processo per l’omicidio di Hélène Pastor, una fitta trama di implicazioni
Secondo l’accusa, l’uomo era alle strette, da anni finanziava se stesso o le proprie società con gran parte dei 500mila euro che Hélène Pastor ogni mese versava alla figlia. Inizialmente Janowski confessò di aver ordinato il duplice omicidio, poi ritrattò. Il 69enne è accusato anche di manipolazione di testimone, sospettato di aver tentato di indurre un detenuto a deporre falsa testimonianza e incriminare Pascal Dauriac. Quest’ultimo ha ammesso di essere stato l’organizzatore del duplice omicidio e ha detto di essere stato “manipolato” da Janowski. Nel testamento, la miliardaria aveva previsto di dividere la sua fortuna tra i due figli.