Frosinone, maltrattamenti in un asilo: sospese 2 maestre a Cassino

Nuovo caso di maltrattamenti in un asilo: è successo a Cassino, nel Frusinate

ROMA (LaPresse) – Frosinone, maltrattamenti in un asilo: sospese 2 maestre a Cassino. Nuovo caso di maltrattamenti in un asilo: è successo a Cassino, nel Frusinate. Dove la polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip presso il Tribunale nei confronti due maestre, di 54 e 63 anni, di una scuola dell´infanzia. Le due donne sono accusate di maltrattamenti continuati nei confronti dei piccoli alunni. E per questo è stata loro applicata la misura della sospensione dall’esercizio.

Gravissimi gli elementi emersi durante le indagini. Le maestre assumevano quasi quotidianamente nei confronti dei piccoli alunni loro affidati comportamenti violenti. Spintonandoli, strattonandoli, trascinandoli con forza. In alcuni casi percuotendoli con schiaffi alla testa, costringendoli, anche con la forza, a rimanere con il capo riverso sul banco. Sottoponendoli a punizioni umilianti e pericolose per la loro incolumità (ad esempio mettendoli seduti in punizione sopra un mobile), ingiuriandoli, urlandogli contro (avvicinando loro il viso a quello dei bambini) e minacciandoli con espressioni come: “ti faccio sputare io per terra, animale; ti faccio cadere tutti i denti; se fai cadere l´acqua è meglio che ti scavi la fossa; adesso vado a prendere la corda e ti lego con la corda sulla sedia”.

Frosinone, indagini avviate dopo una denuncia

Le indagini avviate dagli investigatori del Commissariato di Cassino. A seguito di dichiarazioni raccolte dai genitori di uno degli alunni che riferivano che loro figlio si mostrava riluttante ad andare a scuola. Manifestando uno stato di ansia e disagio.

In considerazione della gravità di quanto segnalato, svolte rapide verifiche, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino Roberto Bulgarini Nomi e con l’aiuto di telecamere nascoste in classe.

Un comportamento costantemente vessatorio nei confronti dei bambini finalizzato a realizzare un metodo di educazione e apprendimento “fondato sull´intimidazione e sulla violenza, psicologica e fisica – scrivono gli inquirenti – anche con ricorso ad irrisioni ingiustificate, offese e denigrazioni degli alunni, generando in tal modo un clima stabile di mortificazione”.

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