ROMA – Risultati eccellenti, i più “performanti” della storia, con un 2019 potenzialmente ancora migliore. Nessuno prova a nascondersi a Villa Patrizi: per Ferrovie dello Stato il 2018 è stato da record. Il gruppo ha infatti ha infatti archiviato l’anno con un utile di 559 milioni (+1,3% rispetto al 2017) e ricavi per 12,1 miliardi (+30%). Per la prima volta viene abbattuto il muro dei 10 miliardi, con un incremento complessivo di 2.785 milioni di euro.
Fs, bilancio 2018 da record
“Sarei tentato di esaltare i numeri 2018, sono i più importanti della storia del nostro gruppo, ma è solo l’inizio di un percorso partito da lontano. Credo che 559 milioni di utile siano un risultato di assoluto valore”, esulta l’ad Gianfranco Battisti. Alitalia? Rimane sullo sfondo, al momento è un dossier in fase di valutazione, ma si farà solo se sarà un’operazione di carattere industriale.
Gli obiettivi di crescita del gruppo
Per adesso è tempo di altri numeri: il Cda ha dato l’ok al bilancio 2018, mettendo in luce un Ebitda del Gruppo nel 2018 che cresce attestandosi a 2,5 miliardi di euro e un volume di investimenti tecnici pari a 7,5 miliardi di euro (dei quali ben il 98% sul territorio nazionale). Fs sta bene, tanto che che il gruppo rafforza ulteriormente il suo elevato livello di solidità finanziaria, con mezzi propri che a fine 2018 sfiorano i 41,8 miliardi di euro (+3,1 miliardi di euro sul 2017).
L’analisi del presidente Castelli
La Posizione Finanziaria Netta (PFN), che si attesta a 6,7 miliardi di euro, migliora di ben 618 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. “I risultati del 2018 sono eccellenti sia per i ricavi che per la gestione complessiva dei costi – spiega il presidente di Fs Gianluigi Castelli – Sono dati in crescita e ci sono solide basi per il 2019″. Anno per il quale, come conferma anche Battisti, è previsto “un ulteriore potenziale miglioramento della performance industriale”.
L’incognita sul caso Alitalia
In mezzo a tante notizie positive, rimane da decifrare il caso Alitalia. Prima di Pasqua è difficile che arriverà una presa di posizione ufficiale, ma dall’ad arrivano i paletti: “Noi facciamo una operazione se c’è un ritorno sugli investimenti e se si crea sviluppo per FS: per noi è una operazione di carattere industriale e deve essere considerata come modello di governance”. No comment sul post easyJet o sulle possibili new entry tra le partecipate, anche se nell’ottica intermodale per Battisti “ci sono le condizioni per poter far bene”.
Il ruolo di Anas nel gruppo
Nella famiglia Fs figura poi ancora pienamente Anas che, nonostante le intenzioni del governo, rimane “parte integrante del nostro Gruppo”. Che punta forte sul trasporto passeggeri, con nuovi servizi ed una particolare attenzione al trasporto locale e regionale (investimenti tecnici pari a 525 milioni di euro). La parola d’ordine rimane puntualità (da inizio 2019 recuperati 20 punti percentuali in classifica): la corsa verso nuovi record è già aperta.
(AWE/LaPresse/di Alessandro Banfo)