FUKUSHIMA – L’Onu ha chiesto al governo giapponese di interrompere il programma di rientro degli sfollati nelle zone disastrate di Fukushima. Il livello delle radiazioni, avverte l’organizzazione internazionale, è infatti ancora troppo alto.
Fukushima, il livello di radiazioni è ancora allarmante
Donne e bambini continuano a tornare a Fukushima secondo il programma di rientro deciso dal Giappone. L’Onu chiede però di bloccare i rimpatri, dal momento che, dopo il terremoto del marzo del 2011, “il livello delle radiazioni è ancora alto“.
A dirlo è un rapporto sull’inquinamento dell’aria, tramite il quale le Nazioni Unite criticano la decisione di Tokyo di rimuovere gli ordini di evacuazione da gran parte dei luoghi colpiti dal disastro ambientale.
L’autore della relazione Onu è Baskut Tuncak. Lo studioso sostiene che “il progressivo alleggerimento degli ordini di evacuazione ha creato enormi pressioni sulle persone le cui vite sono state già messe in subbuglio dalla catastrofe. Molti di loro interpretano la decisione del governo come una forzatura“.
I principali timori riguardano i luoghi in cui i livelli di radiazione superano 1 millisievert all’anno, un livello che precedentemente le autorità giapponesi consideravano come limite massimo per le persone più vulnerabili, tra i quali, appunto, bambini e donne in età riproduttiva.
La replica del Giappone
Un delegato della missione giapponese nelle sede delle Nazioni Unite di Ginevra ha criticato la relazione Onu, bollandola come poco obiettiva. Il paese punta il dito contro le Nazioni Unite, secondo il Giappone colpevole di divulgare informazioni poco veritiere.
L’allarme di Tuncak era già scattato lo scorso agosto, quando lo studioso, insieme a due attivisti delle Nazioni Unite, aveva apertamente criticato Tokyo. Per l’Onu, il paese “mette a repentaglio la vita di decine di migliaia di lavoratori” impegnati nel programma di bonifica dell’impianto atomico di Fukushima Daichi.
In seguito all’incidente nucleare di Fukushima, il governo giapponese ha incrementato il valore di tolleranza alle radiazioni a 20 millisieverts, sollevando le preoccupazioni sullo stato di salute dei residenti