Trieste, 16 set. (LaPresse) – “Quando vediamo un cappello con una penna nera sappiamo di avere vicino a noi un amico, una persona per bene pronta ad aiutarci”. Così l’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti. Ciò nel portare il saluto del governatore Massimiliano Fedriga oggi a Brugnera. Qui in occasione della 43esima adunata nazionale degli Alpini del territorio dell’ex provincia di Pordenone. La manifestazione è iniziata con il ritrovo delle autorità in municipio. Questo per poi proseguire con la sfilata delle penne nere fino al parco di Villa Varda per la Messa e i discorsi ufficiali. I sentimenti di stima e di affetto che gli Alpini hanno saputo guadagnarsi nel corso del tempo, ha sottolineato l’assessore, si fondano su una storia che “ha visto le penne nere distinguersi per attaccamento al dovere. Inoltre generosità e solidarietà”.
ha rimarcato l’assessore Roberti
“Il fatto che la vostra sezione comprenda un territorio che non ha più una forma istituzionale di rappresentanza. Questo fa emergere una questione importante legata all’identità a cui la politica non può rimanere sorda. Per questo un impegno programmatico forte di questa amministrazione regionale è proprio quello di ridare in qualche modo a Pordenone, e al resto del Friuli Venezia Giulia, quella dignità istituzionale e rappresentativa. Questa con troppa fretta è stata cancellata”. Fondata formalmente nel lontano 1925, la sezione dell’Associazione nazionale Alpini di Pordenone conta 72 gruppi con un organico di 6.800 soci alpini e 1.400 aggregati, per un totale di 8.200 iscritti.