Londra (Regno Unito), 10 dic. (LaPresse/AP) – I ministri degli Esteri del G7 si riuniscono questo fine settimana a Liverpool per l’ultimo grande evento della presidenza britannica. I britannici puntano a trovare un’unità tra gli Stati per allentare le crescenti tensioni con Russia, Cina e Iran. La ministra degli Esteri britannica Liz Truss accoglierà il segretario di Stato americano Antony Blinken e gli altri omologhi questa sera prima dei colloqui che dureranno due giorni. All’ordine del giorno l’accumulo di truppe russe vicino all’Ucraina, l’ascesa della Cina nell’Indo-Pacifico e il Covid-19. L’incontro arriva mentre sono in corso a Vienna i negoziati per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano. Il summit sarà il primo per la nuova ministra degli esteri tedesca, Annalena Baerbock, che ha chiesto “dialogo e tenacia” nei confronti di Cina e Russia, e segnerà il debutto anche per il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi, in carica dal mese scorso.
Truss ha avvertito questa settimana che i colloqui di Vienna sono “l’ultima possibilità per l’Iran di firmare” l’accordo sul nucleare. In un discorso al think-tank di Chatham House, Truss ha esortato l’Iran a rientrare nell’accordo, sottolineando che il Regno Unito “è determinato a lavorare con gli alleati per impedire a Teheran di assicurarsi armi nucleari”. Truss ha anche avvertito la Russia che una mossa militare in Ucraina sarebbe stata “un errore strategico” con “alti costi economici e diplomatici” per Mosca. La Russia è stata espulsa dall’ex G8 dopo l’annessione della Crimea nel 2014 e l’assistenza ai separatisti filo-russi nell’Ucraina orientale.
Tra i temi all’ordine del giorno alla ministeriale esteri G7 anche cambiamenti climatici, tensioni nei Balcani occidentali, Afghanistan e Corea del Nord. Spesso si rivela difficile trovare un accordo tra i membri del G7. I ministri degli esteri del gruppo si sono incontrati l’ultima volta a Londra a maggio, rilasciando una dichiarazione che accusava la Cina di danni economici e violazioni dei diritti umani contro i musulmani uiguri, ma hanno intrapreso poche azioni concrete per affrontare una Pechino sempre più forte. Per i ministri presenti il Regno Unito ha scelto una location ricca di storia e cultura britannica: il Museum of Liverpool nei docklands della città. Le banchine sul fiume Mersey erano un tempo un simbolo della portata globale e della potenza economica britannica, poi del declino post-industriale quando le navi si spostarono altrove nel XX secolo. Ora sono un esempio di rinnovamento urbano del 21° secolo come distretto culturale e ricreativo, completo di un museo dei Beatles.