ROMA – Una lettera può sancire un addio, un ricongiungimento, un ringraziamento o ancora svelare un segreto. Quella che ha scritto a ‘Le Monde’ il vicepremier Luigi Di Maio ha ottenuto, rispetto a tutte queste, ben altra reazione. Definire la Francia una ‘democrazia millenaria’ rappresenta una gaffe troppo grande per passare inosservata.
La gaffe storica del ministro Di Maio
Anticipare l’inizio della democrazia francese di appena qualche secolo è errore troppo evidente al punto tale che, poco più dopo averlo scritto, il leader del Movimento 5 stelle ha poi cancellato il post in cui citava la missiva inviata al quotidiano francese. Obiettivo dichiarato, dunque, quello di ricucire i rapporti con l’Eliseo, risultato raggiunto ilarità e sfottò dal mondo del web.
Tante le citazioni su twitter, dai ‘mille’ dell’ingegner Cane fino ad arrivare ad Asterix e Obelix passando per il commento di Mara Carfagna che sottolineato la coincidenza di come “il ministro ha lo stesso nome del re di 1000 anni fa”. L’intento di Di Maio, dunque, passato in secondo piano: “La prima cosa che voglio ribadire con forza – ha scritto il vicepremier – è che l’Italia e il Governo italiano considerano la Francia un paese amico. E il suo popolo con la sua tradizione democratica e millenaria, un punto di riferimento nelle conquiste dei diritti civili e sociali a livello mondiale”.
L’errore non è stato perdonato dai social
Si era espresso in questo modo il ministro nel tentativo di ricucire lo strappo con il governo francese. Lo aveva fatto in una lunga lettera scritta al quotidiano ‘Le Monde’. Ma ad attirare l’attenzione dei destinatari e, ovviamente, dell’intero panorama internazionale, è stata quella gaffe. Quando appunto il paese transalpino viene definito di “tradizione democratica e millenaria”. La democrazia francese risale infatti al 1789 e non al 789, cioè piena età Carolingia e quindi monarchia. Post cancellato, dunque, ma la brutta figura resta eccome.