Gambizzò un centauro per rubargli lo scooter. Minore di 17 anni bloccato dalla Squadra Mobile

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NAPOLI – Adolescenti con la pistola in pieno centro storico dal grilletto facile. Un minorenne è stato arrestato per rapina e tentato omicidio: rubò uno scooter sparando al proprietario. Secondo la questura, la misura adottata dal gip è stata emessa per interrompere l’excursus criminale, in piena ascesa, di cui il minore è stato più volte protagonista, anche in concorso con un complice maggiorenne. I fatti sono accaduti nella notte del 23 luglio 2024 a Porta Capuana quando, il ragazzo a bordo di un ciclomotore (insieme ad altro maggiorenne indagato separatamente), avrebbe rapinato lo scooter condotto da un altro giovanissimo. Gli investigatori spiegano che intimava alla vittima di consegnargli lo scooter e poi lo colpiva con diversi colpi di pistola che lo attingevano alle gambe. L’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli ha consentito di risalire al riconoscimento dei due presunti rapinatori attraverso l’ascolto della vittima, l’avvio di intercettazioni e l’analisi dei profili social in uso ai soggetti individuati. Proprio l’analisi dei profili social ha messo in evidenza, a carico del minore, una precisa propensione al crimine e una spiccata pericolosità sociale, nonché la concreta possibilità di reiterazione di reati della stessa specie.

All’alba la polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare di collocamento in un istituto per minori emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni nei confronti del 17enne indagato per rapina aggravata in concorso, tentato omicidio aggravato in concorso e per
porto e detenzione illegale di armi aggravata in concorso per fatti accaduti il 23 luglio 2024. Il minore destinatario dell’odierno provvedimento si trovava già detenuto presso un IPM per reati analoghi commessi solo due giorni prima, il 21 luglio 2024, con le medesime allarmanti modalità, spiegano le forze dell’ordine. La questione della criminalità giovanile è sul tavolo delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Il prefetto Michele di Bari aveva istituito le cosiddette ‘zone rosse’, per monitorare le zone a rischio. Pochi giorni fa il tribunale amministrativo regionale ha annullato l’ordinanza del prefetto, che aveva esteso il divieto di stazionamento in alcune zone della città a persone ritenute aggressive o moleste e segnalate per determinati reati. L’ordinanza, emessa il 30 giugno, è stata criticata per la sua
vaghezza e il carattere repressivo.

Il provvedimento, ispirato a una direttiva del ministero dell’Interno del dicembre 2024, è stato respinto dal TAR perché, secondo la sentenza, non si basava su una “grave, imprevista ed imprevedibile emergenza per la sicurezza pubblica”. I giudici hanno sottolineato che l’ordinanza
introduceva una misura restrittiva della libertà di circolazione applicabile a un numero indefinito di persone e a vaste aree della città.

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