Gare d’appalto truccate in due comuni, 24 indagati. In 14 rischiano l’arresto. Tutti i nomi

In alto da sinistra Antonio Megaro, Giuseppe Fazzone, Francesco Cerreto, Gaetano Mastroianni, e Michele Amato. In basso da sinistra Raffaele Antonucci, Francesco Biondi, Giulio Biondi, Giulio Fappiano e Michele Iannucci.
In alto da sinistra Antonio Megaro, Giuseppe Fazzone, Francesco Cerreto, Gaetano Mastroianni, e Michele Amato. In basso da sinistra Raffaele Antonucci, Francesco Biondi, Giulio Biondi, Giulio Fappiano e Michele Iannucci.

Di occasionale ci sarebbe stato poco o nulla. Tutto, invece, ritiene la Procura di S. Maria Capua Vetere, era organizzato, strutturato al punto da riuscire a manipolare sistematicamente, e senza intoppi, le gare bandite dai Comuni di Caserta e San Nicola La Strada per assegnare i servizi del ‘verde pubblico’. A tracciare questo presunto meccanismo e la cabina di regia che lo avrebbe innescato (e guidato) è stata l’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta. Il lavoro condotto dai militari dell’Arma dal 2019 al 2021 ha spinto i pm a chiedere la misura cautelare per 14 persone. Chi sono? Imprenditori, dipendenti comunali e politici.

La Procura vuole l’arresto di Giuseppe Fazzone, 54enne di San Nicola la Strada, Francesco Cerreto, 57enne di Caserta, patron della ditta Opera; Francesco Biondi, 62enne, responsabile del settore Urbanistica e Lavori pubblici a Caserta, e il fratello Giulio, 66enne, ex responsabile dell’area Tecnica del Municipio di San Nicola. Nell’elenco ci sono anche Michele Amato, 60enne di San Marco Evangelista, dipendente del Comune di Caserta, in servizio presso il settore Programmazione Urbanistica e Lavori Pubblici, Gaetano Mastroianni, 56enne, già assessore di San Nicola La Strada, Giovanni Mastroianni, 64enne di San Marco Evangelista, e Brigida Napoleone, 66enne di Caserta, entrambi in servizio presso l’area Tecnica del Municipio di San Nicola.

Pende la proposta di arresto pure su Francesco Zoleo, 57enne di Portici, geometra del Comune di San Nicola, Raffaele Antonucci, 59enne di Sant’Agata de’ Goti, proprietario della Antonucci Garden, Pasquale Viscusi, 50enne, amministratore unico dell’Antonucci Garden, Gianni Andrea Mingione, 45enne di Caserta, rappresentante legale della Euro Green, Giuseppe Cerullo, 56enne di Macerata Campania, amministratore della Centro Servizi, e Domenico Natale, 33enne, di ‘Un seme per la vita‘. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso e corruzione: i 14, giovedì e venerdì, saranno interrogati dal gip Alessia Stadio del Tribunale di S. Maria Capua Vetere e solo a conclusione di questi confronti il gip, seguendo la nuova procedura, deciderà se accogliere o meno le richieste di misure avanzate dai carabinieri.

L’attività investigativa ha coinvolto anche altre 10 persone, che però non rischiano l’arresto. Si tratta di Beniamino Bernardo, 42enne di Caserta, dipendente dell’Anda Servizi Globali, Carmine Del Prete, 32enne di Marcianise, guida, fino al 2021, della Cor.Res Costruzioni e Restauri, Antonio Di Rubba, 46enne di Vitulazio, amministratore della Di Rubba Costruzioni, Giulio Fappiano, 56enne di Alife, proprietario della Consultrategy, Francesco Galileo, 50enne di Caserta, titolare della F.G. Costruzioni, Michele Iannucci, 57enne di San Nicola la Strada; Vincenzo Massaro, 55enne di Caserta, titolare della Coprofin, Antonio Megaro, 63enne, già assessore e vicesindaco di San Nicola, Michele Iannucci, 57enne di San Nicola, e Marianna Sepe, 48enne di Carinaro.

Logicamente, tutti i 24 sottoposti a indagine sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Al momento sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso e corruzione.
Tema principale dell’indagine, come detto, sono gli appalti per il servizio di manutenzione del verde pubblico gestiti da Caserta e San Nicola La Strada. E un presunto patto criminale tra imprenditori, politici e tecnici comunali avrebbe permesso di manipolare le procedure e farle assegnare a determinate società, danneggiando così quelle aziende che erano intenzionate a partecipare seguendo le norme.
La tesi della Procura, guidata da Pierpaolo Bruni, nel prosieguo dell’indagine e in un eventuale processo potrebbe anche rivelare l’estraneità degli inquisiti ai reati contestati.

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