MILANO – Oggi “paghiamo 100 quello che pagavamo ieri 20. Chi è preoccupato di provvedimenti distorsivi del mercato dovrebbe riconoscere che in realtà il mercato è già distorto”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, secondo cui un tetto europeo al prezzo del gas “se ben studiato e architettato, potrebbe” aiutare. “Certo – osserva Descalzi -, dovrebbe trattarsi di una misura temporanea. Si permetterebbe di riempire più velocemente gli stoccaggi di gas oltre che calmierare i prezzi. A una situazione speculativamente eccezionale si deve rispondere con misure eccezionali intervenendo a monte dove si realizzano ingiustificati superprofitti. Altrimenti il rischio è distruggere il mercato”.
“Non dobbiamo dimenticare che siamo in una realtà fatta di sistemi economici e industriali ancora in buona parte legati ai modelli energetici tradizionali. E’ chiaro che ne derivino inflazione, prospettive di crisi economica, imprese che rischiano di chiudere, impoverimento delle famiglie”, avverte l’ad di Eni. “Il governo – ha commentato – è intervenuto tempestivamente. Le misure di contrasto ci sono state e sono state opportune”. Quanto alle azioni di Eni “abbiamo investito. Ci siamo adoperati per poter dare il nostro contributo alle nostre istituzioni sfruttando al meglio e accelerando la produzione delle ingenti risorse di gas che abbiamo scoperto negli ultimi anni, dirottandole verso l’Europa e verso l’Italia. Con una strategia consolidata da decenni”, spiega l’ad. “Tutto questo – prosegue – ci consentirà di sostituire interamente il gas russo nell’inverno 2024-2025”.
Inoltre, “stiamo seguendo un percorso basato sulla leadership tecnologica, nella quale Eni ha investito 7 miliardi di euro negli ultimi sei anni, e che punta ad affrontare la transizione energetica non soltanto puntando fortemente sulle rinnovabili” ma “intervenendo in ogni ambito di decarbonizzazione del sistema”.
(LaPresse)