NAPOLI – Restare in equilibrio tra passato e presente è difficile per Forza Italia, partito protagonista della scena nazionale degli ultimi trent’anni ma che, dal 4 marzo scorso è stato doppiato in consensi dalla Lega. Gli imminenti appuntamenti elettorali, in primis le Europee, rappresentano il giro di boa per i berlusconiani. Che futuro per loro e il loro leader? Prova a tracciarlo con Cronache è il senatore, ex ministro, ex sottosegretario, Maurizio Gasparri.
Onorevole, finché è stata Forza Italia a trainare la coalizione il centrodestra è rimasto compatto. Con il ‘primato’ della Lega le cose sono cambiate. Perché?
Non credo che le cose siano cambiate. Amministriamo insieme a Lega e Fratelli d’Italia molte Regioni e Comuni più o meno importanti. Alcune le avevamo conquistate prima del 4 marzo, in altre tornate ci siamo imposti successivamente. Già dal prossimo febbraio ci presenteremo insieme agli appuntamenti elettorali che ci aspettano. Il centrodestra quindi è unito sul territorio e ottiene ottimi risultati. Per quanto riguarda il governo, invece, anche in passato c’era stata una situazione simile, con Forza Italia in maggioranza e la Lega all’opposizione. Ma anche in quella occasione, ci presentammo sempre uniti sui vari territori.
In che modo definirebbe i rapporti che intercorrono tra Forza Italia e Matteo Salvini e tra Forza Italia e Giorgia Meloni?
Berlusconi ha stretto un accordo con gli altri leader e per quanto ci riguarda siamo sempre rimasti coerenti a quel momento e al programma elettorale che ne è nato in vista delle elezioni politiche. Con Fratelli d’Italia chiaramente condividiamo il fare opposizione a questo governo, con la Lega i rapporti sono franchi e, ad esempio nel caso del decreto sicurezza, abbiamo offerto la nostra collaborazione su provvedimenti che facessero riferimento al programma con il quale ci eravamo presentati agli elettori.
Le elezioni Europee sono alle porte. Lega e M5S sembrano avvantaggiati, reddito di cittadinanza e quota 100 fanno leva sui cittadini. Su cosa baserete la vostra campagna elettorale per non restare indietro?
Personalmente credo che questioni come il reddito di cittadinanza, quota 100 e molte altre promesse che soprattutto i grillini avevano fatto ai proprio elettori si potrebbero ritorcerglisi contro. Il reddito di cittadinanza è un grande bluff che spetterà a poche centinaia di migliaia di italiani in maniera molto ridotta rispetto alle aspettative e in gran parte a stranieri. Quota 100 vedrà gli assegni di chi andrà in pensione decurtati e con una liquidazione ritardata di ben otto anni. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita. Ci auguriamo innanzitutto che gli elettori, come sta già avvenendo in molte parti d’Italia dove sono emerse anche altre bugie, penso ad esempio alla puglia con il Tap e le trivelle, si rendano conto che non si può affidare il Paese o mandare in Europa personaggi di questo tipo. Per quanto ci riguarda le battaglie di Forza Italia sono quelle della sicurezza, del sostegno alle imprese, della tutela della famiglia e dei giovani. E soprattutto, visto che parliamo di Europa, vogliamo che l’Italia torni ad essere un Paese rispettato. Non si può, come accade ora, avere un atteggiamento di scontro continuo su ogni materia senza avere le basi per sostenerlo questo scontro.
Laddove il risultato non fosse dei migliori quale futuro per il partito?
In politica, come sempre, ci sono delle fasi. Pensi a Renzi che prese il 40% alle ultime europee e poi è finito come tutti sappiamo. Fino ad oggi c’è stato da parte degli elettori un sentimento di stanchezza e di protesta che ha premiato un movimento populista come quello grillino. Ora che amministrano città come Roma e che sono al governo del Paese stanno emergendo tutti i limiti di questi personaggi. E con loro i rischi per l’Italia. Forza Italia e il centrodestra unito possono essere l’unica risposta a questa deriva. Siamo certi che gli elettori lo capiranno e saremo pronti a riprendere le redini del Paese per restituire concretezza e certezze agli italiani.
Crede che in vista delle prossime sfide elettorali, si pensi anche alle Regionali, esisterà ancora il centrodestra? In caso contrario che tipo di alleanze possono interessare a Forza Italia? Quella col Pd?
Sono sempre stato un sostenitore del bipolarismo. E personalmente non credo si possa andare oltre il centrodestra e men che mai pensare ad una alleanza con il Pd.
Quanto incidono le alleanze territoriali con la Lega sull’opposizione, a volte sottotono, che fate al governo pentaleghista?
Non credo ci sia una opposizione sottotono, anzi. Siamo stati sempre chiari e abbiamo contestato con veemenza, si veda in occasione dell’ultima manovra, questo governo. Come ho detto abbiamo fatto delle aperture su alcuni temi che siano coerenti con il programma elettorale che la Lega, con noi, ha presentato agli elettori.
Spesso si parla di un degno successore del Cavaliere. Lei a che profilo pensa? C’è qualcuno in grado di riportare il partito alle percentuali di un tempo?
Al momento Berlusconi gode di ottima salute e sta lavorando alle iniziative che il partito sta affrontando. Per il futuro saremo come sempre in campo per fare le scelte migliori.
Al Sud la Lega prende piede. Perfino in Campania, fino a qualche tempo fa considerata la regione più azzurra d’Italia, roccaforte di Fi. Cosa non sta funzionando? Cosa bisogna cambiare?
Fa sempre parte dei cicli della politica di cui parlavo prima. Probabilmente alcune scissioni nel tempo non ci hanno aiutati e oggi la Lega sta trovando maggiore facilità nel raccogliere consensi. Dobbiamo continuare a lavorare sui territori, ad investire sui giovani, cosa che io faccio con la manifestazione Everest, che si tiene proprio al Sud, in Puglia e che ogni anno coinvolge centinaia di ragazzi che si interessano di politica. Solo facendo questo si può tornare ad avere il consenso delle persone. Ci stiamo lavorando e mi auguro che già dalle prossime tornate potremo raccogliere i frutti del nostra attività.
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