GAZA – Israele ha continuato i raid aerei sulla Striscia di Gaza e i militanti palestinesi hanno lanciato nuovi razzi contro lo Stato ebraico, nonostante l’annunciato cessate il fuoco, aumentando i timori del ritorno a un conflitto aperto nell’enclave. Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha annunciato lunedì sera che un cessate il fuoco mediato dall’Egitto era stato concordato. A seguito di violenze che avvengono a due settimane dalle elezioni in Israele. Ma l’esercito israeliano nella tarda notte ha dato notizia di colpi di mortaio e 30 nuovi lanci di razzi dal territorio palestinese, dopo i 30 rilevati nelle ore precedenti. Israele ha colpito circa 15 nuovi obiettivi. Tra cui quello che le forze armate hanno descritto come un complesso militare di Hamas e postazione del Jihad Islamico. Aggiungendo in una nota che “aumenteranno la propria attività operativa se sarà necessario”.
“La nostra risposta è stata molto potente, molto molto potente”, ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu ai giornalisti del suo Paese che lo accompagnano nella visita a Washington. “Hamas deve sapere che non esiteremo a entrare e fare tutti i passi necessari”, ha aggiunto parlando a Israeli Radio. Durante la notte, i giornalisti di AFP hanno visto vari lanci di razzi esplosi dalla zona settentrionale dell’enclave palestinese verso Israele. Alcuni, secondo l’esercito israeliano, sono stati intercettati. Mentre altri sono caduti in aree disabitate. Netanyahu, che è anche ministro della Difesa, ha anticipato il ritorno nel proprio Paese. Annunciando prima di partire dagli Usa che all’arrivo sarebbe andato subito alla sede del suo ministero a Tel Aviv. È atteso intorno alle 11 italiane. Israele e Hamas hanno combattuto tre guerre dal 2008 e si ritiene che il premier voglia evitarne un’altra dagli esiti imprevedibili, in vista del voto del 9 aprile.
(LaPresse/AFP)