WASHINGTON – La casa automobilistica statunitense ‘General Motors’ dovrebbe licenziare circa 4mila dipendenti. La riduzione di personalefa parte del piano già annunciato nel 2018, per la prima volta a novembre. I licenziamenti dovrebbero iniziare lunedì, come preannuncia il quotidiano ‘The Detroit News’. Il progetto dell’azienda statunitense prevede una riduzione del 15 per cento dei posti di lavoro in America del Nord e la chiusura di quattro impianti statunitensi ed un quinto in Canada. In attesa di chiudere le 5 fabbriche, che comprendono circa 6mila lavoratori, General motors sta andando avanti con le politiche di riduzione del personale, come ha confermato venerdì scorso un portavoce dell’azienda.
I tagli
Il gruppo non ha voluto fornire alcuna indicazione sulle cifre degli esuberi. “Prima comunicheremo con i nostri dipendenti”, ha detto il portavoce. General Motors ha giustificato i tagli e i possibili trasferimenti come parte di un piano più ampio per rimanere competitivi. Dopo l’annuncio dei tagli circa 2.300 dipendenti avrebbero optato per una partenza volontaria ma resterebbero 1.500 lavoratori a contratto. Ciò farebbe prevedere circa 4mila licenziamenti di personale dipendente. I funzionari della General Motors hanno affermato di aspettarsi di creare 2.700 posti, il che aprirebbe alla possibilità di trasferimento. La decisione dell’azienda ha provocato l’ira del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la “delusione” di Justin Trudeau, il primo ministro canadese.
Le parole di Trump
Dopo che a novembre l’azienda statunitense produttrice di autoveicoli ha dato l’annuncio del tutto inaspettato a ben 14mila dipendenti Trump è andato su tutte le furie. “Sono qui per tutelare i lavoratori americani. La società ha scommesso sulla Cina ma non credo che si tratti di una scommessa che pagherà“. Trump ha poi fatto so capire di essere pronto a tagliare i fondi che sostengono la società.