GENOVA – Genova, blitz antidroga: sequestri e arresti nel centro storico. I finanzieri del Comando provinciale di Genova hanno concluso un’operazione antidroga. Coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova. Nei confronti di tre persone: un cittadino rumeno, dimorante in Spagna, e due giovani domiciliati nel centro storico cittadino.
Le attività investigative sono state avviate nell’aprile 2017. Quando i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova, nell’ambito di un ordinario servizio di controllo del territorio, hanno sorpreso B.V.C., 45enne rumeno, nella locale via Cantore, nel quartiere di Sampierdarena, in possesso di un chilogrammo di marijuana. Occultata in un cuscino trasportato all’interno di un trolley. Le indagini hanno permesso di accertare che il corriere, arrestato nella fragranza del reato dai finanzieri del Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata e già condannato dal Tribunale di Genova ad un anno e dieci mesi di reclusione e alla multa di 3mila euro, era giunto poco prima nel capoluogo ligure. A bordo di un autobus proveniente dalla Spagna.
Sequestrate 4351 dosi
La droga, pari a 4.351 dosi, era destinata alla genovese V.A., 19 anni, e C.S., 25, pluripregiudicato di origini cinesi. Che l’avrebbero rivenduta sulle piazze cittadine. Quest’ultimo risulta già condannato dal Tribunale di Genova per associazione per delinquere, lesioni e rapina. In quanto membro della baby gang denominata ‘Los Toros’, attiva nel centro di Genova fino al marzo 2014, e detenzione di stupefacenti a fine di spaccio.
Nel corso dell’operazione antidroga sono complessivamente sequestrati 4.320 euro in contanti e 4 telefoni cellulari, utilizzati dagli indagati per perpetrare i traffici illeciti. Al termine delle attività investigative, la Procura della Repubblica ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p. e richiesto al Tribunale l’emissione del decreto di rinvio a giudizio nei confronti della coppia genovese, la quale ha già manifestato la richiesta di ricorrere a riti alternativi al processo ordinario.
(LaPresse)