Milano (LaPresse) – Per Genova “39 milioni più 5 fino a dicembre per i primi interventi e la spesa corrente. Il governo ha capito le nostre esigenze. Sono soddisfatto“. Così il sindaco della città ligure, Marco Bucci, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi. Il Comune si costituirà parte civile nel procedimento per il crollo? “Non è tanto nel mio spirito ma naturalmente mi dovrò confrontare con il nostro ufficio legale e con la giunta. Lei sa che vengo da un’esperienza manageriale in America e negli Usa ci si siederebbe tutti a un tavolo dicendo c’è questo e c’è quello e si troverebbe un accordo. Ma mi riservo di rifletterci“, replica il primo cittadino.
La collaborazione con Autostrade per l’Italia? “Noi siamo disponibili – aggiunge – a confrontarci con tutti coloro che ci vogliono aiutare. Se un’impresa mi offre una strada gratis come sindaco non dico di no. Ma non mi posso nascondere che Autostrade non è un’impresa qualsiasi. Ne parlerò con il governo. È chiaro che non dico in modo pregiudiziale di no. Io sono il sindaco e devo fare prima di tutto il bene della città, la giustizia deve farla qualcun altro“.
Il sindaco della città ligure fa sentire la propria voce dopo la tragedia che ha toccato il proprio paese
A una domanda sul porto che rischia una grave crisi, il primo cittadino spiega: “Non voglio più sentire queste previsioni catastrofiche. Mi riferisco anche alla stampa internazionale che parla di una città in ginocchio: sono balle. Dico al mondo dello shipping di non ascoltarle. Non ci saranno problemi logistici, abbiamo trovato le soluzioni e il porto continua a fare business. Ci sarà entro brevissimo una strada portuale nelle aree Ilva dedicata esclusivamente ai mezzi pesanti da e per il porto“. Bucci assicura: “C’è un concetto di fondo che va capito. Le tragedie accadono. Questa è una tragedia e non dico oltre. Non ci sono umane parole. Da questa tragedia Genova uscirà più forte e avrà il ponte più bello del mondo. Il ponte sul Polcevera“.
“Se il nuovo ponte si rifarà nello stesso punto? “Deve collegare le due gallerie, mi sembra obbligato. Quello che so è che non ci saranno più case sotto. Oggi è inconcepibile“, risponde Bucci, secondo cui “le famiglie coinvolte non sono solo quelle delle case che andranno demolite. Un certo numero dovrà restare fuori casa per almeno due anni, ma tutti riceveranno il massimo rispetto, sceglieranno loro cosa vogliono, se vogliono una nuova casa, se preferiscono un affitto pagato per due anni. Non bisogna che a una tragedia si aggiungano altri drammi umani come la perdita della casa“. Alla domanda se il Comune ha mai avuto notizia della possibile pericolosità del ponte, il sindaco di Genova replica così: “Subito dopo il crollo ho fatto fare una ricerca dagli uffici: non c’è mai stato alcun documento con questo contenuto, ho fatto estendere la ricerca all’amministrazione precedente e non abbiamo trovato niente“.
Si parla, comunque, di un ponte in continua manutenzione: “Lo vedevo, come lo vedevano tutti i genovesi. Quando ho ricevuto la telefonata alle 11 e 40 e mi hanno detto è crollato il ponte Morandi ho pensato che fosse caduto qualche calcinaccio. Quando ho visto le immagini il mio primo pensiero è stato che fosse un attentato“, conclude Bucci.