Roma (LaPresse) – “Le dimissioni spontanee dell’ingegnere Bruno Santoro dalla commissione sul ponte Morandi confermano la assoluta urgenza di rimuovere il ministro Toninelli dal suo incarico. Ancora una volta il ministro si è dimostrato incapace di decidere ciò che era ovvio e ribadito ancora stamattina da Forza Italia. Rimuovere Santoro perché indagato per i fatti di Genova. Si ripete un copione già visto in passato. E denunciato da Forza Italia quando il ministro non rimosse altri componenti della commissione in palese conflitto di interessi.
Il tremebondo Toninelli continua adesso a far finta di non essere alla guida di un ministero i cui vertici tecnici sono indagati dalla Procura di Genova per omicidio e altri gravissimi reati. E allora, ministro Toninelli, vuol prendersi una responsabilità e smetterla di nascondere la testa come uno struzzo. E fuggire come un coniglio davanti alle sue responsabilità?”. Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
In mattinata si è dimesso l’ingegnere Bruno Santoro
“L’ingegner Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Il ministero lo ringrazia per la sensibilità e la professionalità dimostrate. Precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi.