GENOVA – Il porto e la città vista dal mare, com’è oggi e come sarà, guardando attraverso il filtro dei tanti progetti che compongono la Genova di domani, dal rilancio e l’espansione dello scalo alle grandi opere in arrivo. È la città che si mostra agli occhi del presidente del Consiglio, Mario Draghi, non più solo il simbolo della resilienza e della ricostruzione dopo il disastro del Ponte Morandi.
Ma, per dirla con le parole del premier, un esempio per tutto il Paese, “il sogno che si realizza”. Sono queste le prime parole che Draghi, per la prima volta in visita a Genova in veste istituzionale, ha dedicato al capoluogo ligure salutando le istituzioni e attraverso di loro la città intera a Palazzo San Giorgio, prima tappa della sua giornata genovese.
Dai saloni del palazzo duecentesco sede dell’Autorità Portuale, che si affaccia sul Porto Antico, Draghi è partito dal ricordo: non c’era lui nel 2018 alla guida del governo, ma nel parlare alla platea ha voluto esordire valorizzando il lavoro fatto in questi anni per risollevarsi dopo il disastro del viadotto Polcevera. “La storia recente di Genova e il coraggio dei genovesi – ha detto – ci mostrano soprattutto come ripartire dopo una tragedia”.
Non dimenticarla e ripartire dal ricordo per cercare riscatto, questo il patto onorato anche dal presidente che ha incontrato personalmente un gruppo dei familiari delle vittime del ponte Morandi. Un incontro privato e ristretto accanto alla Radura della memoria, poco prima del momento di preghiera officiato dall’arcivescovo Marco Tasca. Il ricordo che diventa una garanzia di impegno nei confronti di quelle famiglie che hanno chiesto di poter vedere completato l’iter per l’approvazione del disegno di legge presentato mesi fa e dedicato alla tutela delle vittime dell’incuria.
Dal ricordo al futuro passando dai tanti progetti che lastricano la strada della Genova di domani, che si svilupperanno proprio a partire da quel Pnrr che porterà sotto la Lanterna oltre 6 miliardi, con i quali costruire il rilancio. Nei tanti momenti di scambio istituzionale si è parlato di espansione dello scalo, collegamenti veloci con il nord Italia e Nord Europa, passando per la digitalizzazione: tutti i temi che fanno di Genova il crocevia dello sviluppo non solo della Liguria ma dell’intero Paese.
E proprio il porto è stata la prima cosa che Draghi ha visitato questa mattina a Genova appena sbarcato all’aeroporto Cristoforo Colombo. A bordo di una pilotina della Capitaneria di porto il premier ha attraversato lo scalo, passando in rassegna le aree industriali e demaniali, il terminal traghetti la Stazione Marittima, prendendo visione di ogni singolo elemento dello skyline che sarà interessato dal cambiamento con l’arrivo dei fondi, dalla realizzazione della nuova Diga foranea, al destino delle aree e al rilancio dei terminal.
Lo ha fatto accompagnato dalle istituzioni liguri, il presidente della Regione, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, che a fine giornata ha dichiarato: “Siamo in allenamento completo strategico e operativo”. “Tutti pensano a crescere e non più a gestire il declino, ora dobbiamo farlo utilizzando tutte queste risorse – ha spiegato Bucci, a margine dell’ultima tappa della visita di Draghi – Abbiamo parlato di Acciaierie d’Italia, un excursus sulla nuova diga, la nautica da diporto, gli abbiamo mostrato il Waterfront di Levante, dell’importanza di avere un city airport da cui in 10 minuti si arriva in centro”.
Più nel complesso i fondi a disposizione ammontano a 6 miliardi per la città di Genova, “aspettiamo 2 miliardi in più – prosegue Bucci – che sono per il porto ecosostenibile e decarbonizzato e per il digitale. Sono opere che dovranno diventare un volano e continuare a generare attività e risorse negli anni a venire. Se faremo cosi faremo qualcosa di importante e avremo garanzia di diventare una grande città”. Non solo. La garanzia sembra essere anche un’altra, di cui il governo oggi è più che consapevole.
A Genova si intrecciano i principali snodi per lo sviluppo di tutto il Paese. Dal porto già oggi più grande d’Italia alle prospettive di espansione, al lavoro per scalare la classifica e renderlo anche il più conveniente in termini di movimentazione delle merci per velocità e comodità. E qui si inserisce la terza tappa del viaggio di Draghi quella nel cantiere del Terzo valico, dentro le cui gallerie viaggeranno quelle merci dirette al porto tagliando i tempi di percorso, e collegandosi ai principali corridoi europei sulla strada della competitività.
“Genova ha guadagnato credibilità, rispetto e fatto vedere che il modo in cui lavoriamo può essere esteso a tutta Italia”, ha detto ancora il sindaco che al premier ha voluto ricordare come “i soldi spesi qui a Genova non servono solo alla nostra città ma a tutta Italia e a tutto il sud Europa, perché è la porta per merci, persone, cultura, dati. Ed è il punto più vicino al centro dell’Europa”.(LaPresse)